domenica 30 gennaio 2011

Fiori bambini

L' altro giorno qualcuno aveva dei bulbi in tasca.
L' ho raccontato a Francesco e mi ha detto che anche lui vuole metterne un po' nella tasca del suo giubbino.
Solo che c'è un problema: son già tutti nella terra!
E alcuni si sono già svegliati.
Poverini, non sanno che fuori c' è la neve. Oppure lo sanno e sono sbucati per sbirciare.
Gli iris, poi. Hanno una fretta incredibile di crescere. Non sanno che è più bello rimanere bambini.
(i ranuncoli, invece, lo hanno capito da un pezzo).

Questo è un pezzetto di vita - di rinascita della natura, nostra - che Francesco regala a Liliana, insieme ad un disegno con i pianeti.
Ieri abbiamo messo sul grande mobile una nuova foto. Si intitola "Francesco che saluta dal tetto del mondo".
Voglio metterci anche una foto della Liliana da bambina. Devo chiederla al Giovanni.






venerdì 28 gennaio 2011

Sono salita sul treno

Questa mattina ho preso la macchina per andare alla stazione, come sempre. Anziché andare a prendere il treno, ho pensato di mettere la freccia a destra e dirigermi al pronto soccorso. Volevo arrivare lì e dire, nell' ordine:
1) "Ho mal di gambe. Di notte non dormo perchè ho male alle gambe. Mi diventano i piedi viola e mi fanno male i muscoli. Se mi date una medicina, penso mi passi. Credo sia un problema di circolazione. Ma il mio dottore ha detto che non può darmela se non faccio prima gli esami. Ma io ora non posso fare gli esami, è cominciata la campagna vendite. Ci sono i clienti. Però se voi mi date una medicina, lavoro anche più serenamente."
2) "La notte, quando non dormo per il male alle gambe, penso agli abbinamenti che mi chiedono. Ai consigli da dare per avere un look perfetto. Per sentirsi belle (se fanno male le gambe, come si fa a sentirsi belle? Sì, ok, questo è solo un problema mio).
Poi, quando dormo, sogno di dire a qualcuno - che nel sogno non è chiaramente riconoscibile - che la camicetta che indossa non va bene. Il colore sbatte sul viso, la forma non è adatta."
3) "Ho un ex-marito che mi pare uno sconosciuto. Vorrei capire se ho le allucinazioni e sento voci che provengono da un pianeta alieno o se questa è la realtà."
4) "Ho il mal d' amore. Da quando sono nata, credo. Mia madre non mi ha mai parlato del principe azzurro e ho visto Cenerentola solo in tarda età e non ripetutamente/convulsamente. Però ho visto lei e mio padre amarsi come non ho mai visto nessuno. Ho visto lui che la sosteneva, difendeva, desiderava ogni giorno. Ho visto che lei era sempre più bella, fiera. Che quando lui se n' è andato lei ha avuto la forza di rifarsi una vita. Il mio uomo mi desidera, eh? Ma spesso credo che vorrebbe che io tenessi la bocca chiusa."

Ho pensato a questa scena: io che arrivo al pronto soccorso in derapata con la sigaretta in bocca (che mi aiuta a smaltire lo stress), scendo dalla macchina col tacco 10, il pantalone color cammello ampio che fa molto showroom, gli orecchini vintage maculati, e vado dal primo infermiere che incontro a raccontare i miei problemi di cui sopra.
Ci ho pensato anche due buoni minuti pieni.
Poi ho preso la bustina di antidolorifico, ho continuato per la mia strada, sono salita sul treno e mi sono letta Jane Austen sull' Ipad. Che figata. Che gran figata. Altro che andare da un infermiere a raccontare i cavoli miei.

giovedì 27 gennaio 2011

Paola e le stylish classes, le fantasie. Lezione numero 5, Animal print.

Adoro l' animal print.
Soprattutto il leopardato. O meglio, se devo scegliere una stampa animal print per me vado dritta dritta verso il leopardato. Trovo gli altri tipi di stampa, come il "giraffato" o lo "zebrato", più volgari (ma dipende dal capo e da come si porta, ovviamente).

I love animal print garments.
Above all, leopard print. Or, to tell better, if I have to choose an animal print I go straight to leopard print. The other kinds of animal print, like "giraffe" or "zebra" prints are sometimes tasteless (but it obviously depends on the garments and on the way they are worn)
 
Non indosserei mai un paio di pantaloni con animal print, ma una gonna sì. E uno dei miei vestiti preferiti è leopardato. Ma anche una delle mie camicie preferite.
Insomma, mi piace molto. E lo consiglio caldamente a tutti.

I'd never wear a pair of animal print trousers, but I would wear a skirt (and I do). One of my favourite dresses is leopard printed. Also on of my favourite shirts is like that.
I like that print...and I recommend it.

Ecco qualche look:
Here some outfits:
1) camicetta leopardata. da portare di giorno o di sera, abbinata al nero. Con accessori beige.
1) leopard print blouse. To be worn during the day or in the evening with beige accessories.
animal print blouse - I love!


2) giacca leopardata con look molto maschile. Oppure con accessori iper-femminili. Adoro la vernice con il leopardato. Difficile, ma raffinatissima;
2) leopard print jacket with very masculine garments. Or with very feminine accessories. I love patent leather combined with leopard print. Very difficult combination but very elegant.
leopard print jacket - chic!


3) una gonna per la sera...
3) a skirt for the evening

animal print for the evening


4) cappottino leopardato con jeans:
4) leopard faux-fur coat combined with jeans:

leopard faux-fur coat with jeans


Ed ora i vestiti.
And now, dresses:

1) come il mio, da indossare con i sandali in cuoio piatti o con scarpe alte aperte color argento;
1) this dress is very similar to the one I owe, to be worn with flat leather sandals or high-heeled open shoes in silver color:

leopard print dress...


2) trovo che questo abito sia davvero raffinato:
2) I think this dress is really elegant:

leopard print elegant dress


3) e infine, uno dei miei desideri...una festa estiva con un meraviglioso abito lungo leopardato (vintage, preferibilmente - e prima o poi lo troverò), da portare con un paio di scarpe con tacco di legno e un bracciale preziosissimo.
3) and finally, one of my dreams...a summer party with a beautiful leopard print long dress (better if vintage - and I will get it one day!), to be combined with wood-heeled sandals and a very precious bracelet)
a summer party...


Sto meditando se organizzare una competition solo con l' animal print.
Vi dirò. Nel frattempo pensatevi in versione leopardata...

I'm thinking about organizing a competition concerning only animal print garments.
I will keep you posted. In the mean time, try to think about yourselves wearing a leopard print dress...

lunedì 24 gennaio 2011

Paola e le stylish classes, La competition, VI tappa. Chi ha vinto e perchè. E come mi vestirei io.

Anche questa volta ho adottato la tecnica della panchina (che oggi è diventata la sedia di una bar). Ma, a differenza delle precedenti, avevo compagnia.
Mi sono seduta con i miei colleghi e insieme abbiamo immaginato di essere in questa famosa piazza di Montmartre , a sorseggiare un the mentre guardavamo voi passare vestite come da vostri look. 
A loro non interessava nulla degli artisti, dell' atmosfera romantica, della chiesa di Saint-Pierre. Erano presi dalla vostra sfilata. 
Per fortuna c' ero io, a mitigare le prime impressioni e a spiegare che non tutti devono obbligatoriamente vestirsi come nel loro stile.
Comunque. Io sono stata categorica: "Voi fate parte della giuria ma il presidente sono io". Quindi, visto che io avevo già deciso la vincitrice, il loro compito consisteva solo nel confermarla e nell' aiutarmi a valutare il secondo e il terzo posto. Perchè devo ammetterlo, care mie, che qui non solo sta entrando in gioco il fattore personale, ma sta diventando sempre più difficile giudicare perchè siete in molte ad aver creato dei look "giusti" come combinazione di colori e armoniosi nell' insieme.
Sappiate che i miei colleghi hanno eliminato i look che contenevano stivali (perchè "primavera-Parigi-stivali" è un connubio impensabile - secondo loro - anche se si pensa al mese di Marzo. E poi la primavera parte da Aprile.).
Poi volevano tenere solo quelli con gusto francese, ma io l' ho impedito. Sono così fiera di essere un' italiana a Parigi. Comunque, i due look giudicati più "francesi" sono in effetti molto carini.
Alla fine abbiamo scelto insieme. Ma è stata un' impresa eroica: gli uomini "stilosi" sono impossibili.

Prima vi dico come ero vestita io mentre ero seduta al tavolino di un bar di Place du Tertre.
Premetto che anche a me Parigi in primavera ispira abiti anni '60, le ballerine e un fiocco a pois in testa (ah, a voi non ispira il fiocco in testa?), ma - pur continuando ad immaginare - ho deciso di riprendermi e di creare il look che davvero avrei indossato (o che indosserò un giorno, se mai andrò a Parigi a cercare un abito da sposa con le amiche). Abitino corto (anzi, mini mini) a pois, scarpe con plateau unito (sapete che io non rinuncio mai ai tacchi), mini-cardigan, guantini -che fa tanto Parigi - e la mia downtown (sì, lo so, già che stavo sognando, potevo anche far finta di essermene comprata una nuova).
Sappiate che i miei colleghi mi hanno detto che starei male vestita così. Ma io mi sento bella nel mio sogno. E poi loro sono dei gran rompiscatole.
a spring day in Paris


Ed ora, direttamente da un piccolo showroom di Milano, ecco a voi i risultati:
Al terzo posto:
1) Serenamanontroppo, con questo look . Un appunto: il look sarebbe stato più bello con una piccola borsa in vernice nera.
2) Elisa 975/Donnette Fever, con questo look . L' abito è un po' "Capri" ma gli accessori scelti e l' impermeabile lo hanno reso parigino.

Al secondo posto:
1) Elisa Stocco, con questo look . Gli accessori YSL non potevano che essere adatti a Parigi. E poi bello il contrasto tra il pantalone elegante, le scarpe con plateau altissimo e il giubbino spotivo.
2) SoniaLuna con questo look . Bello il vestitino in seta e la giacchina da sera portati di giorno con le zeppe. Molto parigino.

Infine, non ho potuto non aggiudicare il primo posto ad un duo perfetto: mammadifilippo e nonnadifilippo ( questo il look della mamma e questo quello della nonna).
A parte che questa cosa che una nonna partecipi mi ha fatto impazzire.
E poi tutti e due i look mi sono piaciuti.
I pantaloni (e la borsa) del primo sono bellissimi e nell' insieme mi piace proprio tanto. Semplice, raffinato e particolare.
Il secondo è da vedere, appunto, nella giusta ottica perchè è ovvio che non può essere un look giovane. Sarebbe fuori posto. Invece è raffinato ed è molto bello l' effetto del rosa dei guantini e della borsa che spezza il blu dell' impermeabile. Con sotto il vestito en nouance (in tinta, lo dice sempre mia mamma - per rimanere in tema di nonne!). Avrei abbinato una borsa non loggata, anche per non sovrapporre i quadri dell' abito alla "fantasia" della borsa.

Qui la classifica:
Mammadifilippo: 23 punti;
Elisa Stocco: 18 punti;
Snezana: 18 punti;
Vanylla: 18 punti;
Caia: 15 punti;
Serenamanontroppo: 13 punti;
Chiara 1976: 10 punti;
Mammasilvietta: 10 punti;
Mellon Collie: 10 punti;
Sonialuna: 10 punti;
Piattini: 8 punti;
Mammacattiva: 6 punti;
Pierqa: 6 punti;
Chiara (Belquis): 6 punti;
Ilaria: 5 punti;
Jane_D: 5 punti;
Minerva: 5 punti;
Didi007: 5 punti;
Sionavet: 5 punti;
Elisa 975: 3 punti;
Lalalla: 3 punti;
Vittoria: 3 punti.

Il premio della giuria a questa meraviglia di Bianca. Si sa mai che in futuro le stylish classes diventino "baby stylish classes"!!!
E questo è quanto.

[ Sappiate che i miei colleghi hanno detto che siete belle :-)]

giovedì 20 gennaio 2011

Storie e gusti di altri mondi

A volte lavoro in shoroom con clienti simpatici, predisposti al dialogo, con i quali è più semplice creare un' atmosfera rilassata. Diciamo che a volte si esagera, come l' altro giorno, quando il cliente australiano pensava di essere in spiaggia con sigaretta (e conseguente finestra aperta con meno 2 fuori) e caffè sheckerato (che G. doveva continuamente andare ad ordinare al bar).
Se però non si supera una certa soglia e si rimane entro certi limiti, diventa piacevole trascorrere qualche ora chicchierando mentre si selezionano tessuti e si abbinano camicie.

Sempre l' altro giorno, ho lavorato con un cliente di Teheran. Non era esattamente un bell' uomo, ma aveva degli occhi talmente profondi che mi ci sono persa dentro. Erano grandi e nerissimi. Con dietro dei capelli lucidi pieni di gel.
E poi, anche quel suo gusto nel scegliere i tessuti degli abiti mi faceva sognare. Così diverso dal nostro modo di interpretare la moda.
Mentre noi tendiamo ad avere un look sobrio e pulito, in altri paesi bellezza è sinonimo di opulenza. Dettagli, sfumature, fantasie. E i colori riflettono quello che certi occhi hanno dentro.
L' agente che accompagnava il cliente, che conosco bene, è di Beirut. Lui ha un nome da spia (francese) e mi ricorda sempre la descrizione che ho letto in un libro di un uomo europeo che arriva a Istanbul, con l' abito di lino bianco e il capello riccio, corto, biondo.
E allora, sarà che ormai leggo alternando libri indiani a quelli turchi, sarà che a me l' Oriente attira - che sia medio o estremo - sarà che in questi giorni ho voglia di tornare a Istanbul, ma io ad un certo punto mi sono persa.
Ho sognato un viaggio vestita di beige e bianco.
Ho immaginato di arrivare a Bebek - Istanbul - a guardare le navi passare.
Ve l' ho già detto che ho voglia di fare un pic-nic? Ecco, ora ho voglia di farlo guardando le navi passare, su una panchina (si chiama pic-nic lo stesso?).
Chiedo troppo? Beh, nessuno mi ha mai detto quanto, come e cosa sognare ( a volte , infatti, ho desiderato un libretto di istruzioni per i sogni).

(Istanbul, il Bosforo. Foto scattata nel Maggio 2010)

lunedì 17 gennaio 2011

Di odio (e tanto amore), pazienza e Mary Jane's

Non è tempo per le stylish classes, questa mattina.
Piuttosto è tempo di aver pazienza. Tantissima pazienza.

Fino a questa mattina odiavo le mie Mary Jane's. (Come ho potuto??? Ah, sì, ricordo il perchè) 
Poi le ho infilate così, tanto per. E per prendermi i complimenti del mio Moschettiere.
Chissà se ci vorremo bene per sempre. O se un giorno litigheremo e ci odieremo anche noi. Come me e le Mary Jane's. Prima.
Come me e certe notti in cui non riesco a dormire.
Come chi mi odia e si è dimenticato tutto quello che siamo stati. 

Ieri sera sul treno volevo piangere. Ma poi Francesco piangeva e non sarebbe stato bello se anche io avessi cominciato a farlo.
Poi ho visto il Moschettiere alla stazione. Avrei voluto dirgli che ero tanto triste.
Invece non l' ho nemmeno guardato.
Ma noi ci vorremo bene per sempre.
Mamma, che voglia matta di scappare e andare a fare un pic-nic. In primavera.


p.s. comunque le Mary Jane's rimangono un mito incontestabile.

sabato 15 gennaio 2011

Saldi! No, non per voi...shopaholic che non siete altro!

...mi piace troppo comprare durante i saldi (mavà???). Sinceramente, quest' anno me la stavo prendendo comoda comprando direttamente on-line sdraiata sul divano. Ma mi sono ripresa e ho recuperato così, andando a divertirmi in un coloratissimo negozio per bambini...:

giovedì 13 gennaio 2011

Paola e le stylish classes, le fantasie e gli accessori (pois, tartan, grafismi). E la competition.

Oggi ricomincio a lavorare in show-room. La campagna vendite Autunno/Inverno 2011/2012 è alle porte, tutti fremono. Ho già la testa piena di vestiti. E ne son già stufa.
Ok, era per sfogarmi.
Mentre arrivavo a Milano in treno, oltre a ripetere a me stessa che NON potevo farcela, ho pensato alla tappa della competition.
Mi è venuto in mente un sole primaverile ed una città elegante.
Qualcosa che sembra scontato ma non lo è.

Today I start working again in showroom; Autumn/Winter 2011/2012 Sales Campaign starts in a few days. Everybody is thrilling (not me).
I already have my mind full of clothes. And I already got bored.
Ok, it was just to let off steam.
While I was coming to Milan by train, apart from repeating myself that I just could NOT make it, I thought about the next stage of the competition.
It will be about a spring sunny day in an elegant city. Something which looks like ordinary, but it is actually not.

Ma prima, gli accessori:
Due mini-regole (mie...ma anche no):
1) io non indosserei MAI un paio di scarpe in fantasia (le uniche eccezioni sono i pois - presi con moderazione - e l' animal print - zebrato escluso), nè tantomeno porterei una borsa con una fantasia evidente (anche in questo caso ci sono delle eccezioni, come potrete vedere più avanti...). Preferisco giocare con le fantasie con accessori diversi: guanti, cappelli, foulards, calze;
2) gli accessori in fantasia  non vanno MAI mischiati e abbinati tra loro, ne tantomeno agli abiti che indossate (esempio: se porto una borsa a pois, non va abbinata alle scarpe e/o ad un abito a pois o in altre fantasie). Questo perchè una bella fantasia deve risaltare e non essere confusa tra le altre. Si può scegliere, però, un colore forte o particolare che serva a far emergere la fantasia.

Firstable, accessories.
Two little rules (my rules, but for everybody...):
1) I would NEVER wear fantasy printed shoes (some exceptions could be dots - carefully worn - and animal print, zebra-striped excluded) and I would never wear a fantasy printed bag (also in this case there are some exceptions as you can see going ahead).I choose graphical and fantasy patterns for other kinds of accessories: gloves, hats, foulards, socks;
2) printed accessories have not to be combined together and to the clothes you're wearing (for instance: If I am wearing a dotted bag, I cannot wear dotted shoes and/or a dotted - or printed in any case - dress).
This is very important because a graphical pattern must stand out (and not to be mixed up with other colors or fantasies). You can always wear a strong color dress which helps you in highlighting the graphical pattern you are wearing.

Ecco qualche esempio:
Here are some examples:

Accessori tartan:
Tartan accessories:

tartan gloves (red and blue dreams)


tartan green and blue socks

DOTTED CLUTCH BAG!!!

I always combine my accessories with armchairs!!!

orange, brown and light blue summer

I love yellow, white and silver...


Ed ora, la competition:
LOCATION: Parigi. Primavera. Siete in viaggio con le amiche, per trovare tra i deliziosi negozi di Montmartre un meraviglioso abito da sposa per una di loro, che si sposerà a breve.
Trovate un giusto look da giorno per camminare, guardare le vetrine e pranzare in un bistrot di Montmartre: non si sa mai, nella città più romantica del mondo è più facile trovare la propria anima gemella!
REGOLE PER LA CREAZIONE DEL LOOK: dovrete includere almeno un capo a pois, o tartan o in fantasia (vietati fiori e animal print, permesse solo le fantasie "astratte"). Gli accessori sono liberi, i jeans vietati.
MODALITA': potrete creare i set utilizzando Polyvore o Looklet.
TEMPO A DISPOSIZIONE: avrete tempo fino a domenica 23/01/2011, ore 24,00.
PREMI: un piccolo oggetto vintage alla prima arrivata;
PUNTI: +10 alla prima, +5 alla seconda, +3 alla terza.

And now, the competition:
LOCATION: Paris. Spring time. You are travelling with some friends with the aim of finding a beautiful wedding dress for one of them in one little shop in Montmartre.
Try to find the perfect outfit to walk in the streets, look at the shop windows and have lunch at one of the nice Montmartre bistrot. Be careful: in the most romantic city of the world, it is easier to find the love of your life!
RULES: you must include at least one dotted piece, or one tartan piece or one printed piece (no animal print and flowers). No jeans allowed.
PROCEDURE: you can create a look by using polyvore or looklet.
TIMING: you have time up to Sunday January, 23rd, 12 p.m.
PRIZES: a little vintage accessory to the winner;
POINTS: +10 to the winner, +5 to the second, +3 to the third.

Un grande in bocca al lupo!
Good luck!






































lunedì 10 gennaio 2011

Paola e le stylish classes, le fantasie. Lezione numero 4, i grafismi. Lesson number 4, graphic patterns

Quando si pensa ad un tessuto stampato con grafismi, sono due i nomi che vengono subito in mente: Etro e Emilio Pucci. Il primo per il suo famosissimo disegno cashmere, il secondo per le sue linee cosi mediterraneee.
Nella storia della mia evoluzione stilistica, c'e' anche un paio di pantaloni di Etro in velluto fucsia con disegni colorati. Una pazzia, ovviamente.
Indossati forse due volte, una delle quali la prima sera di un Pitti invernale, quella in cui per Firenze c' e' in giro il mondo e tutti guardano tutti. Non so cosa potrebbe aver pensato chi mi ha visto quella sera, ma io, come sempre, me ne sono infischiata.
Comunque.

I grafismi non solo solo opera dei due stilisti citati sopra, ovviamente.
Da indossare come capi unici, senza mischiare fantasie, facendo risaltare la bellezza dei disegni e, soprattutto, dei colori. In estate e in inverno.
Fateli emergere con accessori particolari.
Qualche esempio sul genere per voi:

When you think about a fabric printed with graphic patterns, two names get in your mind immediately: Etro and Emilio Pucci. The first one is famous for its Cashmere pattern and the second for its mediterranean lines.
The story of my stylistic evolution includes also a pair of Etro pink velvet trousers with coloured designs. Something crazy, obviously.
I think I wore them only twice. Once was during one night at Pitti, in Florence, when everybody is in the street and looks at you. I don' t know what people could have thought about me and my trousers but - this is for sure - I didn' t mind, as always.

Obviously, these kinds of patterns are not only proposed by the above written designers.
Wear them as unique pieces ( do not mix up patterns), making the designs and, above all, the colors come out. In summer and in winter.
You can highlight them with fancy accessories.
Anyway...these are some examples for you (summer and winter):

sabato 8 gennaio 2011

Libri delle vacanze

Una mattina di dopo Natale ho deciso di prendere il libro che avevo sul comodino e di sbranarmelo tutto d' un fiato. Ho dovuto farlo, mi stava mangiando la malinconia. Adoro Istanbul e, per questo, non posso che essere stata rapita dalle descrizioni che Pamuk fa della sua citta', passando attraverso i ricordi della sua famiglia. Per chi c'e' stato, e' facile riconoscere le vie, i quartieri, i passaggi sul Bosforo.
Ma io non ce la potevo fare. Avevo troppe emozioni dentro per resistere a tutte quelle pagine di nostalgia.
E cosi' sono rimasta a letto e l' ho finito.
Sulla mensola mi aspettava un nuovo libro indiano, decisamente piu' adatto alla Paola di questi giorni, andata al Sud per ritrovare il caldo - insofferente a queste temperature e ai giorni di lontananza - e tornata a riabbracciare il suo meraviglioso bambino carica di aria tiepida, rocce bianche, focaccia e pomodorini.

Volevo parlare di libri anche per raccontare di un regalo. Minerva dona un libro a chi partecipa al suo give-away. Un libro pensato per ciascun partecipante. E io vorrei proprio vincere per scoprire quali letture ispiro.

Mentre leggo storie indiane, proseguo a tratti (ultimamente mi capita di affrontare un libro cosi') "Il palazzo delle pulci", della turca Shafak. E penso che avrei voglia di leggere Franzen. E di trovare il coraggio di finire l' autobiografia di Gandhi.
Niente, volevo raccontarlo.

giovedì 6 gennaio 2011

racconti al ritorno da un gruppo di viuzze sul mare

Non era la mia prima volta in Puglia, ma la prima a Bari sì.
Era da una vita che volevo vedere la famosa Bari vecchia. E così, mentre il Moschettiere girava per lavoro, io ne ho approfittato per dare sfogo alle mie voglie: quella di cultura e quella di shopping.
Tutti gli amici di Bari hanno cominciato a mettermi in guardia: "Vedi che a Bari Vecchia non si può andare con quella borsa". "Vedi che se vai con quegli stivali capiscono subito che non sei di Bari". "Vedi che la pelliccia non te la puoi mettere".
Insomma, ho preso i miei vestiti e li ho archiviati. Che poi avevo notato anche io che con la stivalata violenta e la stola di pelliccia avevo un po' gli occhi addosso. Io sono una che se ne frega in quanto a vestiti (cioè, se ho voglia di mettermi qualcosa e non mi sembra fuoriluogo, non mi interessa se per gli altri lo è) ma una cosa che ho imparato viaggiando è l' importanza del dare ascolto alla gente del posto.
Quindi ho mollato la borsa, mi sono infilata un paio di jeans anonimi - risvoltati sulle sneakers - un maglione a collo alto per nascondere le catenine, un piumino sportivo. Sembravo una quindicenne con le rughe.
Dopo aver ottenuto anche l' approvazione della mia amica: "Ecco, così sembri una di Bari", sono partita all' avvetura. 
Al primo semaforo sul corso, in direzione del borgo vecchio, mi si è affiancato un vecchietto: "Ciao".
Io: "Buongiorno"
"Come ti chiami?"
"Paola"
"Sei sposata?"
"Sì"
"Bambini?"
"Uno"
"Eeehhh, vedi che devi farne ancora!"
"Ok, ok"
"Di dove sei?"
"Di Milano" (che poi non è più vero, ma mi viene istintivo)
"Si vede"
...
Dopo questo dialogo surreale, ero ancora più felice di addentrarmi nel borgo vecchio. E con ragione: la gente è la cosa che più mi è piaciuta. Per come sono fatta io di carattere, pur sapendo che rischio un vaffanculo, attacco subito bottone e cerco di parlare con la gente del posto. E un quasi-vaffanculo me lo sono anche preso, dalla signora intenta a stendere i panni a cui ho osato chiedere dove potessi comprare della focaccia buona:

Però altre persone hanno risposto alle mie domande, mi hanno raccontato, parlato di Cassano, mostrato gli scola-mozzarella, indicato la strada, fissato mentre sbranavo la focaccia sulla panchina.
Dopo un paio d' ore, soddisfatta, sono tornata nella Bari "murattiana" e mi sono sfogata con lo shopping, ho mangiato una bella "pasta e cavolo", mi sono fatta una doccia e mi sono infilata ancora lo "stivale violento", rientrando completamente in me.


Il borgo antico è senz' altro suggestivo; secondo me non bello quanto quelli di Giovinazzo (il mio preferito ) e Trani , ma speciale grazie a quello strano spaccato di vita che si scopre tra quelle viuzze. Perchè io mi sono divertita troppo.

Niente, io sono per il Sud del mondo.









lunedì 3 gennaio 2011

Francesco modello per un giorno

...mentre studio le prossime puntate delle Stylish classes - ebbene sì, ancora in vacanza... - parlo di look per bambini. Con un super-modello d' eccezione. Guardate un po' chi è...(come se non avessi svelato tutto nel titolo del post, eh?)
E - se arrivate in fondo al mio luuuungo monologo - conoscerete anche altri simpatici componenti della nostra strana famiglia.