mercoledì 29 giugno 2011

A proposito di letto {Bedroom stylish classes}

Anche se ultimamente il freddo della campagna sta un po' frenando i miei fervori stilistici, continuo ad amare e coccolare il mio abbigliamento per la notte.
Nel corridoio che precede la mia camera sono appese ad una vecchia applique le mie camicie da notte vintage. Mi piace sceglierle da lì, la sera prima di dormire o accarezzarne la seta passando.
E poi c' è un cassetto dedicato a tutto il resto: shorts in pizzo per l' estate, camicette aquistate in India pensando proprio alle mie notti, ampi e comodi pantaloni in cotone, mille t-shirt - corte, lunghe, larghe - da mettere a strati, vestiti morbidi, mini  o cache-coeur per coprirmi le spalle se ho freddo.

Non ci sono regole fisse, ovviamente e non mi soffermo neppure sull' importanza del curarsi anche in casa (e anche sotto le lenzuola :D) ... ma personalmente non amo l' abbigliamento tipico per la notte - soprattutto quello disegnato con mille pupazzetti. Preferisco "giocare" con capi da giorno, come le camicette o i cardigan o ancora i vestitini, mischiandoli ad altri creati apposta per la notte.
Mi piace portare le mie lunghissime camicie da notte in seta (ereditate dalla mamma) con un cardigan pesante, in inverno (o addirittura un maxi-pull di lana grossa). Oppure abbinare una normalissima camicetta a fiori ad un paio di pantaloni ampi in cotone.
Mi fa sentire più ordinata e curata.
Spesso compro in questo negozio ; la parte "classica" della collezione (non quella disegnata con i personaggi dei cartoni animati, per intenderci) mi piace sempre.

E voi? Come vi vestite per andare sotto le coperte?

giovedì 23 giugno 2011

Una giardiniera in borghese

In questi giorni gioco a fare la giardiniera tra una terrazza affacciata sulla via più ricca di Milano e il mio orto.
Di giorno saluto, sorrido, ringrazio, vendo, guardo servizi fotografici affacciata su una fioriera riempita di fragole che curo non appena ho una pausa. All' alba e al tramonto innaffio, semino, strappo foglie secche e gramigna, raccolgo verdure, parlo, canto, penso.
Milano è l' altra faccia della mia vita.
Oltre le colline spuntano i piani alti.

Mi sento dire da lontano, da chi so che mi vuole bene: "nessuno è davvero felice", nemmeno chi pensa davvero che la vita sia un abito impeccabile indossato pasteggiando a culatello e parmigiano e fragole e vino. Un po' quello che ci diciamo tutti noi comuni mortali - credo.
E chi lo sa se è davvero così. Non importa (anche se io, ogni tanto, me lo chiedo).
Quel che importa è che io, quando finisco di lavorare e lascio i tessuti e gli ordini sul tavolo, attraverso zompettante tutta la via evitando che i tacchi incontrino i tombini, scendo le scale della metropolitana circondata da manifesti griffati, corro sulle scale mobili della stazione per non perdere il treno - che quello dopo parte tra un' ora - ci salgo, respiro affannosamente, mi rilasso sul sedile, mi riprendo, mi guardo intorno, leggo qualche riga - no, ora no - chiamo un' amica, parliamo di umanità o di libri o di noi, arrivo a destinazione, accendo una sigaretta camminando, avvio il motore e vado incontro alle mie colline, passo sul Po e ogni tanto ci butto dentro i biglietti che scrivo quando sono in crisi, passo tra le viti  e il grano e la lavanda, apro il cancello, giro la chiave nella porta di casa e mollo la borsa su una sedia al volo, prendo i miei attrezzi, i guanti - non sempre - salgo le scale di pietra che mi portano all' orto. E qui mi siedo. Un attimo. Dieci attimi. Quanto voglio.

Il lusso è la libertà di poter scegliere: se assaporare solo le fragole finte, grandi, belle, lucide o anche quelle piccole, sporche di terra, che sanno di zucchero, terra, succo rosso, mani.
Che ne sa certa gente del vero sapore delle fragole? Sembra scontato. Ma per me lo è per niente.


Fragole in Via Montenapoleone, Milano.

giovedì 16 giugno 2011

I look per la spiaggia {Beach stylish classes}


Oceano Indiano, isola praticamente deserta, una spartana capanna di fronte alla spiaggia (situazione che auguro sentitamente a tutti): ok, via libera, ci possiamo permettere il lusso di uscire indossando solo un costume e buttarci sulla spiaggia senza tanti fronzoli (anche perchè, in questo contesto, chissenefrega del look???).
...visto che non sempre questo accade, spesso ci si trova a dover attraversare un paese o percorrere qualche strada per raggiungere la tanto sospirata spiaggia.
Come vestirsi nel modo giusto e non risultare fuori luogo?
Usando due armi che abbiamo tutte a disposizione:
1) la naturalezza.
Il mare è il posto ideale per mostrarci in tutta la nostra semplicità. Quindi sono banditi il trucco, i fermagli per capelli troppo sofisticati, i gioielli (ecco, io tengo sempre un bracciale e un orologio che non tolgo mai mai mai. Ma questa è un' eccezione).
Ci sono località di mare più mondane rispetto ad altre. Anche in questi luoghi (che offrono molte occasioni per uscire la sera, partecipare a feste, ecc), il look da giorno per andare in spiaggia deve distinguersi nettamente da quello scelto per la sera (momento ideale per riempirsi di brillantini e brillocchi :D);
2) i colori.
Indossare il nero per andare in spiaggia è lecito (portando per esempio, un mini-abito stretch con un paio di sandali intrecciati color cuoio), ma i colori a disposizione sono talmente tanti che sarebbe un peccato non approfittarsene.

Giocate con i colori vivaci che valorizzando, tra l' altro, l' abbronzatura.
Mischiate senza paura i blu, i verdi, gli azzurri. E legateli ad un paio di shorts bianchi.


Accostate colori complementari (giallo e viola; azzurro e arancio...). O "scaldatevi" con i colori vicini alla terra, i marroni, gli aranci, mixandoli. Abbinateli agli shorts di jeans.


Usate le righe, soprattutto se vi trovate in un posto ventoso e al ritorno dalla spiaggia, al tramonto, potete portarle sopra una semplice t-shirt bianca e ad un paio di bermuda blu, bianchi o rossi (la maglia della foto è di Zara bambina 13-14 anni, a mio parere molto molto chic).


Insomma, come già detto...dimenticate i look cittadini. E godetevi il mare, con colori e semplicità.

p.s. un' ultima chicca. Al posto delle infradito suggerisco di indossare queste ballerine di plastica traforata. Si trovano nei negozi che vendono articoli per la spiaggia, soprattutto nelle località di mare. Sono comode, belle, colorate, si possono bagnare senza problemi e regalano un look adatto anche a camminare per le strade del paese... :)





martedì 14 giugno 2011

Racconti al ritorno da una casa che sta tra la sabbia e la siepe di oleandri {mini vacanze al mare}

Come se le cose conoscessero i nostri gusti, si sono messe al loro posto per farci un piacere, nella casa del mare. Soffitti altissimi, finestrone bianche, pavimento lucido, ceste e lampadari di vimini. Un vecchio tavolo da cucina che fa da scrivania tra i due lettini della cameretta. Noi. I capelli lunghi e morbidi. Il flipper da cui prendere ogni giorno una nuova pallina rimbalzina.









{prossimamente i look per la spiaggia...stay tuned!}

lunedì 6 giugno 2011

la valigia di una non-fashion victim in partenza per il mare

Come dicevo qui , solitamente preparo la valigia in pochi minuti.
Il Moschettiere crede (e forse mi ha spiata :P) che io apra l' armadio e riversi tutto il contenuto nella valigia, visto il volume della stessa.
Invece tutto segue una logica.
Come ho scritto tante volte nelle Stylish classes, la cosa principale per decidere come vestirsi è pensare al luogo in cui si va. Si può essere vestite molto bene, ma in modo assolutamente inadatto al posto in cui ci si trova o all' evento a cui si sta partecipando. Allo stesso modo, un paio di meravigliosi sandali tacco 10 - come qualsiasi altro accessorio/capo - possono risultare orribili se portati in maniera inadeguata.
Dopo aver pensato al luogo, bisogna focalizzarsi sulle attività che si andranno a svolgere.
Esempio relativo alla mia breve vacanza al mare: "farò vita da spiaggia?" "uscirò la sera?" "andrò ad una festa per cui è stato dato un dress-code?"
Nel mio caso le risposte sono: Sì - NO - PER CARITA'!.
Quindi, abbigliamento da spiaggia/passeggiata pre-cena/passeggiata all' alba (la mia preferita):

Nell' ordine:
* questo abitino traforato da portare con gli zoccoli per andare in spiaggia;
* mini-mini-mini shorts in jeans da abbinare alle mie adorate camicette trasparenti e ai sandali piatti in cuoio;
* un paio di abiti lunghi a fiori. Mi fanno impazzire con le mega borse rigorosamente in paglia o in cotone in colori neutri;
* abito corto scampanato giallo da portare con le ciabattine in gomma viola traforata;
* un paio di sandali tacco 12 con plateau e un paio a listini di vernice bianca (quelli di questa foto ), tra i miei preferiti (non li indosserò, ma senza di loro la mia valigia sarebbe triste);
* tanti foulards, da mettere in testa quando sono in spiaggia o sul seno, abbinati ai bermuda;
* t-shirt bianche in quantità (io le prendo da decathlon - nella misura più grande da bambina), da indossare quando, al tramonto, in spiaggia arriva un po' di freschino.
Mi sembra che il bianco della maglietta, a quell' ora, con quella luce, renda più bello il colore della pelle.

Se comunque voi siete più mondane di me e inserirete in valigia dell' abbigliamento da sera, io suggerisco di indossare colori chiari (bianco, beige...) solo se NON ci si è scottate (altrimenti si rischia l' effetto fluo).
In ogni caso, non fossilizzatevi sui jeans. Portate degli abiti - mini o maxi - a fiori o a righe o in tinta unita.
Cercate di indossare tutto ciò che in città (o in campagna...) non si può portare.
Anche questo fa parte del divertimento, no? :)