lunedì 26 marzo 2012

Uno scrittore (e un pallone, un cuore appeso ad un ramo e un tavolo in giardino)

Nessuno lo rincorre. E lui pensa e ripensa. 
Ma lui è abituato a vivere con lentezza.








martedì 20 marzo 2012

Il giorno e la notte

Oggi il giorno e la notte sono uguali.

Sono uguali??? Non è possibile! Vallo a dire al sole e alla luna che si rincorrono da tantissimo tempo. Se fossero uguali si potrebbero dare la mano.

No, non è vero, tante persone si somigliano ma non riescono a darsi la mano, e nemmeno un bacino.

Io vorrei baciare tutti.

Anche io. Anzi, no. Vorrei avere un libro magico che mi dice chi si merita davvero i miei baci.

Ma rincorreresti queste persone per baciarle? (Però, attenzione. Il sospetto è una brutta cosa).

Sì. Anche tutta la vita, se ne valesse la pena.

Fidati, un bacio vale sempre la pena.

È vero.

Ci-baciamo-ci (come dice il Moschettiere)


{Dialoghi surreali in un giorno di equinozio, sotto un cielo di fior di susino}

lunedì 19 marzo 2012

Le leggi della campagna e della città

Chi mi conosce bene lo sa: sono una campagnola. Anche quando vivevo in città (quindi fino a 4 anni fa), ho sempre desiderato scappare. Mi sentivo stretta, osservata. Sentivo che i miei semi meritavano qualcosa di più di un balcone su cui diventare fiori inquinati.
Il destino mi ha portata in un posto in cui poche persone vivrebbero. Perché un conto è trascorrere un week-end in campagna, staccare dalla frenesia, respirare aria buona. Un conto è vivere tutti i giorni i rumori del bosco, il ritmo della natura, assecondarla e accettare quello che regala. E quello che toglie.
Questa mattina il Moschettiere mi ha detto che una gallina è morta e un' altra sta morendo. Ok, sono galline. Ma per noi, gente di campagna, sono parte della nostra vita. Per noi questo è un problema. Come è un problema quando una pecora viene uccisa o i cinghiali cercano di entrare nel nostro terreno.
Chi mi incontra, spesso mi confessa a distanza di tempo che non avrebbe mai creduto che un tipo come me potesse sentirsi così legata alla terra, così vicina alla campagna.
Credo sia lecito, visto che mi presento con un look decisamente cittadino e lontano da quelle che sono le "regole" del posto, dettate dalla consuetudine. Ma la campagna è dentro di me. Anche quando, come ho fatto ieri, passeggio per Bebek, a Istanbul, e dico che uno dei miei sogni è vivere lì, aprire le finestre al mattino e salutare l' Asia...ecco, anche in quel caso penso che se davvero un domani potessi realizzare questo sogno, forse lo farei in parte. Mi staccherei dalla strada affollata sul Bosforo e cercherei una casetta di legno con un po' di terreno sulle colline che stanno dietro. E coltiverei fiori e dormirei all' ombra di un albero di Giuda.
Andrei a passeggiare per le vie di Beyoglu, ma poi correrei ad innaffiare l' orto.
Lo farei come ho fatto nei giorni scorsi, sentendo mia quella città, in compagnia di due care amiche. Respirerei la sua aria, l' aria di Istanbul, che mi piace (mentre non sopporto gli odori del cibo, ma questo è tutto un altro discorso) e poi, se passassero un po' di giorni, porterei le mie amiche nella foresta che c' è sul Mar di Marmara, andando verso i Dardanelli. Perché ho bisogno di alberi, verde.

Ormai ho imparato quali sono le leggi della campagna. E anche se le osservo - e a volte provo a contestarle - sui miei tacchi, questo non significa che le sottovaluti e che non mi senta pienamente parte di questo mondo.
Curarsi, selezionare una maglia con attenzione e sentire che un colore fa stare bene e un altro no non significa sapersi destreggiare solo all' interno di un negozio di vestiti o in una via trafficata piena di borse loggate. Significa volersi bene. E rispettare gli altri presentandosi con pulizia, ordine e dicendo loro: "questa è la mia personalità".
Ma questo, secondo me, dovrebbe essere parte di una legge, come dire, universale.
Di quello che abbiamo dentro ne parlano altre cose. Ne parlano le nostre parole, le nostre letture, i nostri sogni.
Le leggi della città e della campagna vanno oltre.
Per questo ora mi alzo, giro i miei tacchi alti e vado a vedere come stanno le mie galline (pensando che se avessi un piccolo terreno sulle colline dietro Bebek, nella mia amata Istanbul, sarei felice, forse. Ma forse non lo sarei come lo sono qui,in cucina, mentre guardo le colline e il bosco scrivendo un post).

mercoledì 14 marzo 2012

Mentre

Mentre i giorni passano veloci,

* Mi lascio trascinare da Francesco nella centesima (o centunesima) visione di "Harry Potter e la camera dei segreti";
* Riassetto il prato pulendolo dalle foglie schiacciate dalla neve solo poche settimane fa;
* Studio la natura da vicino e mi incanto;
* Corro. Corro. Corro;
* Mi faccio venire voglia di un cappottino leggero in panno beige;
* Faccio una puntatina nella mia amata Istanbul e quando torno già mi manca;
* Progetto di finire la coperta ad uncinetto che avevo iniziato e che voglio usare il prossimo inverno;
* Mi immergo nello studio del turco, un po' speranzosa e un po' demoralizzata;
* Non riesco a smettere di pensare che vorrei isolarmi con il Moschettiere per un giorno intero e parlare tanto, di più, sempre, come se fosse un fiume in piena;
* Guardo Francesco che vuole leggere, scrivere, sapere. E giocare tanto a calcio;
* Lo sgrido - forse troppo a volte - ma penso che lui debba vedere in me qualcuno che lo guidi con sicurezza e che non scenda (sempre) a compromessi;
* Mi rendo conto che è davvero un bravo bambino;
* Cerco di dare spiegazioni a certi perché;
* Ovviamente non ci riesco.

lunedì 5 marzo 2012

I primi giorni di marzo {burgundy color, crocus, gemme, torte}

Mancano pochi giorni e poi finirà anche questa campagna vendite. Ancora una volta sarò catapultata dalla tensione e frenesia milanese alla tranquillità brulicante di vita che regala la campagna.
I crocus sono spuntati, come da copione.
E io indosso i guanti primaverili, come da tradizione. L' acquisto di quest' anno è un paio in pelle color burgundy con tanto di borchie.
Quando sono a casa li uso per giocare con Francesco a Harry Potter e Ermione Granger.
La cosa che ci piace di più è trovare nuovi rami per costruire bacchette magiche.
E intanto spiamo le gemme che spuntano e ci facciamo insegnare dal Moschettiere come costruire un recinto (regalandogli una torta sgangherata per il suo compleanno).