giovedì 25 marzo 2010

"Indossa un paio di tacchi alti e ti sentirai un' altra", Manolo Blahnik


Sguazzo nella moda da quando sono stata sfornata dalle scuole superiori. Ho sempre venduto abiti costosi, lavorato in ambienti ricercati, puliti, raffinati, fatto la pipì in bagni dal design d' autore.
Ma sono una "ragazza" semplice. Quello è il mio lavoro, la mia vita privata è un' altra cosa. Intendiamoci: la mia casa è pulita e decorosa. E' solo un po' più vintage e vissuta di uno showroom patinato.
E i miei vestiti sono altrettanto decorosi. Sono solo molto meno costosi di quelli che vendo.
Mai al mondo tradirei la sacra triade zara - h&m - mercatini vintage ( accessori a parte, ovviamente ).
Si può vestire con gusto spendendo molto poco - l' ho appurato dopo anni e anni di gavetta in questo mondo. Ma ... bisogna avere gusto.
Il gusto non è la stessa cosa dei gusti. E' qualcosa che si ha dentro, che non si può imparare, studiare. I gusti sono discutibili, il gusto no.
Ho visto persone che, appena varcata la soglia dello showroom il primo giorno di lavoro, sono state classificate come "casi disperati" e, in automatico, sono passate sotto le grinfie dei colleghi più esperti. Che hanno poi abbandonato la troppo ardua impresa.
Trovo comunque ingiusto imporre ad una persona di avere gusto. Non è obbligatorio a questo mondo.
Ma è lecito - anzi, è un diritto sacrosanto - stare bene con il proprio corpo e con i propri vestiti, vintage o nuovi, costosi o economici.
Credo si possa tentare di portare una persona su un' altra strada ( giusta o sbagliata che sia ), ma se questa persona non si sente a proprio agio su quel cammino - mi dispiace - sarà sempre fuori posto. Anche se vestita come Christy Turlington su una copertina di Vogue America.
Leggo in questi giorni di post che parlano di strani e sfortunati incontri fatti ai temibili parchetti. Dove pullulano mamme stronze, menose, che arrivano alle giostrine taccate, truccate e leccate.
Beh, anche io vado ai parchetti con i tacchi. E' fuori luogo? Non credo. E' fuori luogo ostentarli. E' fuori luogo ostinarsi ad indossarli se non si sa camminarci sopra. Anche questo significa non avere gusto. Al parchetto come in qualsiasi altro luogo.
Io coi tacchi mi sento benissimo. Potrei fare un passo doppio di Steve Lachance coi tacchi 12. Usavo le stampelle con i tacchi. Figuriamoci se mi spaventa entrare nella buca della sabbia del parco o salire sullo scivolo.
In scarpe da tennis, invece, posso fare un viaggio in macchina fino in Francia, se mi va. D' estate con la minigonna per sentirmi una 16enne.
O con la salopette e la maglia a righe.
.
Beh ... tutto questo a difesa delle mie adorate scarpe. Per dire che una che vive sui tacchi 12 non è per forza una menosa. E per dire che sono state loro - le mie scarpe - insieme ai miei fiori e alle parole scritte qui, a conquistare il Moschettiere. Un giorno racconterò questa bella storia d' amore.
.
... come dice quel sant' uomo del Manolo : "Indossa un paio di tacchi alti e ti sentirai un' altra" ( Pronta a conquistare tutti. Anche un Moschettiere ... se ci riesci. ) .
.
foto: scarpe indossate oggi, Salvatore Ferragamo ( Audrey docet ). Rovinatissime ...

22 commenti:

wasperina ha detto...

Ti ho scoperta da pochissimo e già sono una tua fan!
Mi piace molto il tuo modo di scrivere. Grande!
E come hai espresso il concetto che: chi porta i tacchi non è "per forza" una che se la tira, ti voglio fare solo i miei complimenti. L'abito non sempre fa il monaco è bene che si evidenzi ogni tanto!
ps: voglio un video dove balli un passo a due di Stiv con il tacco 12 te pregoooo!!!

PaolaFrancy ha detto...

@wasperina: ciao! appena posso posto il video del passo a due, ok???
@silvietta: non dire così!!! e affidati sempre a manolo, sempre: "indossa un paio di tacchi alti e ti sentirai un' altra", no? anche se non ci credi. indossale e vedi.
poi fammi sapere, eh?

per quanto riguarda i consigli ... beh, non mi sento all' altezza di darne ... ma se mi mandi una foto del tuo armadio ti ringrazio ... adoro curiosare negli armadi delle altre donne ( sorry, deformazione professionale ... )
paola

Fiammetta ha detto...

Non concordo sul fatto che il gusto o ce l'hai o non ce l'hai. Tutto si può imparare, ma meglio ancora(e per far questo bisogna superare i limiti del provincialismo un pò all'italiana)si può trasformare tutto ,persino il cattivo gusto, in stile. Questo è il famoso Duende, ma per "estrarlo" da se stessi e non lasciarlo dormire bisogna superare il limite della propria idea personale per (sembra un controsenso ma non lo è) arrivare alla propria personalissima classe, la propria arte di indossare che non è legata a nessun stereotipo, tanto meno quello del buon gusto.

Peccato tu non abbia pubblicato tutti i commenti sul tradimento, sarebbe stato un bel confronto, un conto è moderare, un conto è ignorare quello che può fare riflettere. Un blog può essere un momento di scambio molto importante, altrimenti diventa autocelebrazione...cosa ne pensi? Fiammetta

Fiammetta ha detto...

Non concordo sul fatto che il gusto o ce l'hai o non ce l'hai. Tutto si può imparare, ma meglio ancora(e per far questo bisogna superare i limiti del provincialismo un pò all'italiana)si può trasformare tutto ,persino il cattivo gusto, in stile. Questo è il famoso Duende, ma per "estrarlo" da se stessi e non lasciarlo dormire bisogna superare il limite della propria idea personale per (sembra un controsenso ma non lo è) arrivare alla propria personalissima classe, la propria arte di indossare che non è legata a nessun stereotipo, tanto meno quello del buon gusto.

Peccato tu non abbia pubblicato tutti i commenti sul tradimento, sarebbe stato un bel confronto, un conto è moderare, un conto è ignorare quello che può fare riflettere. Un blog può essere un momento di scambio molto importante, altrimenti diventa autocelebrazione...cosa ne pensi? Fiammetta

Fiammetta ha detto...

Non concordo sul fatto che il gusto o ce l'hai o non ce l'hai. Tutto si può imparare, ma meglio ancora(e per far questo bisogna superare i limiti del provincialismo un pò all'italiana)si può trasformare tutto ,persino il cattivo gusto, in stile. Questo è il famoso Duende, ma per "estrarlo" da se stessi e non lasciarlo dormire bisogna superare il limite della propria idea personale per (sembra un controsenso ma non lo è) arrivare alla propria personalissima classe, la propria arte di indossare che non è legata a nessun stereotipo, tanto meno quello del buon gusto.

Peccato tu non abbia pubblicato tutti i commenti sul tradimento, sarebbe stato un bel confronto, un conto è moderare, un conto è ignorare quello che può fare riflettere. Un blog può essere un momento di scambio molto importante, altrimenti diventa autocelebrazione...cosa ne pensi? Fiammetta

PaolaFrancy ha detto...

@fiammetta: ognugno ha il suo pensiero, ci mancherebbe. io rimango convinta che il gusto sia proprio una cosa innata, questione di genetica.
poi ci sono vari gradini, eh? c' è chi ha più gusto, chi meno. ma c' è chi proprio non ce l' ha.
questo ovviamente non esclude la bellezza di una persona.

per quanto riguarda il tradimento ... rimandami pure il commento: sinceramente non penso di averlo ricevuto ... mi sarei ricordata il tuo nome!

aspetto il commento, allora!
ciao, paola

PaolaFrancy ha detto...

aggiungo: avere la propria personalità è una cosa, avere gusto un' altra.

come avere gusto non significa per forza allontanarsi dagli stereotipi, essere diversi o stravaganti.
pensa che per me il buon gusto è una maglia con un pantalone blu ... con un tacco beige, per esempio ( :-D )
buon gusto nella mia testa è spesso sinonimo di semplicità, ma questa è la mia personalissima idea!!!

Unknown ha detto...

accidenti... per me i tacchi alti ora sono solo un lontano ricordo... non riesco a portarli, mi fanno male subito i piedi, sotto i "cuscinetti", un dolore atroce. guardo le mie scarpe ante gravidanza e mi chiedo come facevo... eppure non so che darei per riportarli (ho scritto pure un posticino in merito!).

in quanto al saperli portare... ommioddddddddio che cose brutte si vedono in giro, ragazze/donne goffe che camminano su sti trampoli che pare che cadono da un momento all'altro...
io ho fatto scuola di tacco, nel senso che ho rovinato innumerevoli scarpe di mia madre e di mia zia per poter uscire la prima volta con il mio bel paio di tacchi a spillo e camminare con passo sicuro spedito...

Federica ha detto...

io sarei una di quelle ridicole con i tacchi.Oh, intendiamoci ci ho provato.Ma non ce la faccio proprio.Ho anche smesso di comprarli i trampoli, ma non significa che non li mangi con gli occhi. Ero una scarpa- dipendente poi piano piano sono un po' guarita per la gioia di tutti. Al massimo mi concedo una zeppa, d'estate magari, con abitini fantasia che fanno tanto anni 60. Ultima follia:un paio di ysl con megatacco rosse e nere.Ho litigato con una tipa per averle e ho capito che conviene farsi amica la titolare del negozio vintage di fiducia...così ho vinto io. Risultato: mai messe. Ma vuoi mettere la soddisfazione!
Baci F.rusal

teresa ha detto...

Io adoro i tacchi alti, ma per motivi di salute negli anni ho dovuto farne a meno, ahimè, creandomi un altro stile...ma il tacco con un paio di jeans...stupendo! penso che effettivamente il buon gusto sia molto personale, la classe non è percepita tale da tutti e lo stile è un pò come la meritocrazia...chi è in grado di dire chi ce l'ha? In effetti su cosa ci basiamo per stabilire quando una persona è pacchiana, volgare, etc etc , e quando è invece elegante?

Heidi ha detto...

Che cosa orribile i pregiudizi!
Perchè chi porta i tacchi deve necessariamente essere una persona volgare o esibizionista??
Portare i tacchi è solo un modo per vedere il mondo da un altro punto di vista.
Sono appena diventata una tua sostenitrice, non conoscevo il blog ma devo dirti che mi è piaciuto subito, complimenti.
Se vuoi passa a trovarmi, il mio blog è nuovissimo e se ti piace anche l'arredamento retrò ho pubblicato alcuni post in merito.
Ciao

Se ha detto...

mi hai fatto venire voglia di tacco... li metto pochissimo e solo quando voglio sentirmi alta (dentro e fuori)....
che bello pensarti coi tacchi che affondi nella sabbiera e nello stesso tempo coi tacchi che conquisti il moschettiere.
un abbraccio.

Chiara Trabella ha detto...

Per quanto riguarda i tacchi, vorrei ma non posso: troppe controindicazioni, tra vita in cascina, ginocchio andato e scale scivolose (tutte cose che mi hanno portata al PS, tra l'altro). Ci si disabitua e zac!
Se vuoi conoscere una tua "sorella di tacco", vai su biancax.splinder.com: lei è un'altra che potrebbe rinunciare a tutto tranne ai tacchi, ed è una mamma tostissima! :-)

Snezana ha detto...

Io amo le scarpe con i tacchi ma sopra tutto amavo disegnarle,progettarle,chi sa magari un giorno tornerò al questo mio lavoro,mi piacerebbe.
Da poco sono ritornata anch'io su dei tachi alti e ci sono andata anche al parco e per me è vero,io mi sento diversa quando ho i tachi(anche perché divento più alta di metà della popolazione maschile di questo piccolo paesino-difficile non notarmi)!:)

PaolaFrancy ha detto...

@simona: sono andata a fare un giro nel tuo blog ... ma devo tornarci con calma perchè è troppo interessante!
@se: eh ... scene da non perdere!
@lanterna: grazie della segnalazione! vado a vederlo appena riesco!
@snezana: no! DEVI assolutamente tornare a disegnare scarpe!!! assolutamente!

bacio a tutte, care.
paola

mammavirgola ha detto...

Allora...prima cosa ci tenevo a dirti che il tuo è stato uno dei primi blog che ho conosciuto da quando mi è venuto lo schiribizzo di smanettare su internet(..penserai anche'stica..ma nn importa!)..di lì in poi ho pensato che bello sarebbe però comunicare, condividere, esprimersi e blablabla..quindi devo ringraziarti xchè mi hai ispirato e convinto nel mio piccolo ad aprirmi a nuove frontiere..diciamola così và!! Per quanto riguarda il tacco12 invidio e ammiro chi riesce ad andare al parchetto e in qualsiasi luogo dirsivoglia sentendosi a suo agio..ecco io sembrerei una papera zoppa, che anche se mi piacciono sono più maschiaccio e comodona..troppafatica per me..cmq WLEDONNETACCO12 e la porca figura che fanno..vuoi mettere!! ^.^

Mamma Cattiva ha detto...

FA-VO-LO-SA! Sono d'accordo? Di più...
sai che a 16 anni feci un corso per indossatrice? Di quelli che ti insegnano a camminare con il tacco 12? L'indossatrice, la fotomodella non la feci, alla fine i miei riuscirono a convincermi che fosse meglio studiare, con la storia "prima la scuola e poi si vedrà", ma l'osservazione della moda e dello stile è sempre stata dentro di me, rimanendo cmq una persona semplice che non bada alle apparenze e soprattutto non giudica in funzione di cosa indossi. Ho capito da me che non sono una tipa da tacchi ma ammiro molto chi li sa indossare, non chi li indossa ma appunto chi li SA indossare: un'altra storia, hai ragione!
Ho dei problemi ai piedi per cui portare i tacchi alti è davvero duro ma ho un sogno nel cassetto, l'unico un po' superficiale e vanitoso, di superare la paura dell'operazione e metterli apposto per poi poter portare delle scarpe più sexy delle mie cinquanta ballerine e similari. :D

PaolaFrancy ha detto...

@mammavirgola:beh ... sono contenta di averti ispirato! questa rete è una fonta di ispirazione continua!!!

@mammacattiva: ma dai ?!? vedi che abbiamo troppe cose in comune???
risolvi il problema ai piedi ... che quando ci incontreremo vorrò vederti su due trampoli ( chissà se mai ci sarà occasione ... )!!!

paola

Bonzomamma ha detto...

Evviva i tacchi!!! con tutta l'invidia del mondo da una che adesso solo a metterli ha mal di piedi.
Relativamente ai pregiudizi ultimamente trovo il mondo mammabloggers parecchio polemico, ed essendo per me un modo di rilassarmi e sentirmi compresa, lo trovo stancante, speriamo finisca presto.

W i tacchi e le mie sergio rossi 12 cm sempre nell'armadio da guardare e rimpiangere.

Arianna

DaniVerdeSalvia ha detto...

Io ho la convinzione che i tacchi stiano bene alle donne alte.
Se io mettessi un tacco 12, avrei più tacco che coscia.
E poi, per un'irreversibile processo degenerativo, son passata da un sobrio tacco 6/8 di quando lavoravo (Ferragamo uffici produzione, per l'appunto), agli stivali bassi e ballerine, giù e sempre più giù fino alle sneakers di Decathlon che non ho tolto dai piedi tutto l'inverno: DIO!, come sono caduta in basso....

Gallinavecchia ha detto...

Lo ammetto, quando si parla di tacchi mi viene sempre una punta di gelosia ;)

Io infatti, ahimè, non ci so camminare, praticamente non possiedo scarpe con tacchi alti, vivo rasoterra da sempre... ma sbavo di fronte a un tacco 12!!
La causa è stata la combinazione della mia altezza (170) con quella delle mie tre migliori amiche della gioventù (tutte ben sotto i 160) ed andava a finire che già ero troppo alta rispetto a loro che se mi mettevo pure i tacchi sarei stata ridicola. Poi è arrivato il galletto (171) con i tacchi sarei stata ben più alta di lui e... così non ho mai imparato
:(

Dubito di farlo adesso... ma leggere il tuo post mi ha fatto venire una gran voglia di prendere ripetizioni! ;)

Buona Pasqua a te, al lappio ed al moschettiere
un abbraccio
Gallina

Elisa Stocco ha detto...

Concordo perfettamente, il gusto si ha o non si ha, e sapendo scegliere si trovano vestiti carini anche da Zara e H&M (anche per i bambini).
Purtroppo vivo a Granada (capitale europea degli hippy), le mamme dell'asilo di Sofia sono una piu' mal vestita dell'altra, arrivano a scuola accompagnate dall'immancabile cane, scaldamuscoli sopra agli stivali, vestiti a strati e strappati e capelli rasta o parte di testa rasata.
Una volta mio marito mi ha chiesto, perche' non mi mettessi piu' il foulard di Hermès, "Ma secondo te!!! Sono gia' abbastanza diversa senza anche il foulard".