io e i miei pensieri autodistruttivi
mi è stato detto che ho dei pensieri autodistruttivi.
mi è stato detto perchè io non me ne ero accorta.
o meglio, so di essere masochista per natura. ma che io avessi dei pensieri autodistruttivi non me lo sarei mai immaginato. io non voglio autodistruggermi.
però quando ho una preoccupazione, non faccio nulla - o quasi - per non pensarci. anzi, faccio di tutto per rimurginarci sopra fino allo sfinimento in modo che poi sono talmente stanca che la mia mente non ha nemmeno più la forza per ricordarsi qual era il problema.
questo forse è un pensiero autodistruttivo? forse sì. forse no.
stamattina sul treno avrei voluto che tutti gli occupanti del vagone venissero intorno a me per abbracciarmi, soccorrermi.
se io avessi uno dei miei attacchi di asma, credo che la gente mi aiuterebbe. credo.
ma sì, credo credo.
ma se un occupante del treno è triste nessuno si muove. troppo sconveniente. così fuori luogo.
.
certo che ho dei pensieri autodistruttivi.
nei miei ben trentadue anni, cinquantacinque giorni e qualche ora ho vissuto cose che forse certe persone non vivono in una vita intera. e nonostante questo sono ancora convinta che il mondo sia una nuvola rosa confetto dove tutti si amano. può arrivare il vento, ma gli abitanti della nuvola rosa confetto affrontano le intemperie abbracciandosi.
sarà che il mondo non è una nuvola rosa confetto?
e che io mi autodistruggerò se continuerò a pensare in questo modo?
per ora mi limito a passeggiare nell' inverno avvolta nella lana del mio giaccone.
e a fumarmi il mio dolore e la mia paura in una sigaretta al mentolo.
che so che fa ancora più male delle altre ma è buona.
prima andavo davanti alla tomba di mio padre a lasciare bigliettini, foto di mio figlio, lacrime.
ora sono scappata anche da questo.
ma la paura mi è rimasta, anche se la fumo.
la paura di perdere chi amo è sempre dentro di me.
per attimi ho la certezza che chi mi ha amata non può provocarmi tanto dolore. attimi dopo penso l' opposto. la nuvola rosa confetto diventa nera.
e, anche se il mentolo mi profuma la bocca, il catrame mi entra più nel profondo.
ma non è catrame, è paura.
paura che l' amore di una madre non venga pesato come si deve.
paura di sentirsi ancora giudicati. paura di agire nel bene - sempre - ma di essere fraintesi.
paura di non potermi rifare una vita con la persona che amo.
e che mi ama, nonostante la mia autodistruttività.
forse sulla nuvola rosa confetto che c' è nella mia mente non esiste la libertà.
e l' ingenuità. ma se esiste l' amore, allora l' amore deve essere quello vero, estremo, totale.
devo sforzarmi ancora di più e immaginare una nuvola diversa, magari quella vicina alla mia. con ancora più amore.
adesso strizzo gli occhi e penso penso penso.
penso a come evitare di prendere l' ennesima tranvata in fronte.
15 commenti:
Paola, credo di aver capito cosa intendi...e credimi, mai come adesso ti capisco e ti sono vicina.
Ladyeffe
Ps: se hai voglia di parlarne (mal comune mezzo gaudio) sai dove trovarmi!
Ladyeffe
Paoletta cara, avrei voluto essere sul treno con te, questa mattina per abbracciarti forte.
Io sono un pò come te, che penso e penso e penso. Ma non credo che questo voglia dire essere autodistruttivi. Forse vuol solo dire ponderare per benino tutto. Con me di solito funziona, che pensa e ti ripensa poi la soluzione arriva. Spero proprio che tu non prenda un' altra tranvata. Un'anima così bella non lo merita proprio.
grazie, non sapete cosa significhi per me ricevere questi abbracci virtuali ...
purtroppo finchè non si vive una separazione da mamme non si sa quanto dura può essere.
grazie ancora ... paola
p.s. ladyeffe, ti scriverò sicuramente ... in fondo abbiamo molti pensieri in comune ... di dove sei? grazie di cuore per il sostegno, veramente.
p.p.s. yaya ... non prendi mai il treno che prendo io????????? uffa.
Ciao cara, magari leggi già questo blog, ma non lo so, dunque ti linko questo post
http://mammacattiva.blogspot.com/2010/01/lamore-assoluto.html
e' attinente solo a una parte delle cose che hai scritto ma credo ti possa interessare. Un abbraccio!
Paola mi unisco anche io con le altre ad abbracciarti almeno virtualmente,ti capisco,anche io sono una che rimugina tanto e sopra tutto ho una grandissima paura di perdere quelli che amo,proprio,non riesco a liberarmi di questo pensiero mai...e so come po essere difficile.
per quel poco che può servire: un abbraccio.
Lo conosco benissimo questo bisogno di essere abbracciate e consolate... ti abbraccio anche io!!
Aspetto tue notizie!
E sono delle tue parti...
Paola, che dirti? Marilde ci ha visto lungo. Seguiamoci, parliamone se vuoi. Non fare in modo di andare troppo oltre. Già stai facendo una cosa giusta, quella di parlarne, di condividire. Io feci l'errore di isolarmi, di non riconoscere il problema e la situazione mi è sfuggita ma poi ho preso consapevolezza, ho messo dei confini intorno a me, confini con delle porticine in modo da far entrare le soluzioni una per volta.
Un abbraccio grande, come fossi una su quel treno :)
Paola... intanto ti abbraccio.. è ad un pò che non passo di qui.... da mamma separata ti capisco eccome... lasciatelo dire... sei davvero speciale!!
Anche io sono una di quelle sul treno.
E sai benissimo che io profondamente capisco la tua situazione perchè la vivo ogni giorno.
Avrei tante mie paranoie da raccontarti... e tanti miei pensieri autodistruttivi.....ma non ho nessuna soluzione.
Posso solo sinteticamnete dirti che ci provo.
Almeno ci provo.
Spesso cado.
Però ci provo.
Anche tu sai dove trovarmi se ne hai voglia...magari ci mettiamo con le mani nella terra e ci facciamo due chiacchiere...
Paola, ti mando un abbraccio virtuale! Spero di poterti vedere al piu' presto per abbracciarti personalmente! Mi puoi mandare il tuo indirizzo e-mail, non sono sicura se quello che ho e' valido!
Bacioni!
Ciao , non ti conosco , ho letto solo questo post per cui perdonami se dirò qualcosa che evidenzia il fatto che non so nulla delle cose della tua vita... Non smettere mai di vedere la tua nuvola rosa...è quello il suo colore... se la vedi rosa nonostante tutto , bene , sei fortunata , vuol dire che la vita quando è pesante non sempre riesce a schiacciare i germogli che salgono verso l'alto... io sono come te... dai bassi agli alti , con fiducia e creatività...un abbraccio!|
che dire? Che non sei sola, che alla fine un pò di quello che racconti ci accomuna tutte, che leggere i vostri blog è come rispecchiarsi in un ruscello fresco di montagna che scende a valle in una giornata di primavera... che queste ci rende più forti. Capire che non sei sola, che altre si sentono come te, che è normale avere dei down, delle giornate in cui il rosa non lo vedi proprio.
Io mi sento così... e poi torna il rosa.
Però se la cosa diventa frequente, se tutto pesa, fermati respira e pensa a cercare la radice del malessere. Farsi aiutare a volte è necessario. E credimi alla fine della battaglia stai meglio anche solo perchè riconosci il male che arriva e lo gestisci.
Un abbraccio
Arianna
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