giovedì 2 maggio 2013

La mattina, i bambini.

Quando accompagno Francesco allo scuolabus ci sono sempre due bambini - che avranno più o meno 10 anni - che sono già sul pulmino. Arrivano dalla "Casa dei bambini", così la chiamiamo noi, una casa-famiglia che si trova appena sopra la salita di casa nostra in cui vivono ragazze madri ma anche bimbi che non possono stare con i loro genitori o che sono stati abbandonati.
Ecco, io, quando saluto Francesco dicendogli "Ciao amore, ci vediamo oggi", vorrei allungare la mano e dare una carezza anche a quei bambini. 
Lo so, cado nel patetico, ma a me dispiace.
Perché la mattina, i bambini, si svegliano che sono profumati e poi vogliono un bacio. Non hanno voglia di fare niente perché devono andare a scuola. 
La mattina, i bambini ti raccontano i loro sogni e i sogni sono segreti importanti da custodire, non si possono dire a tutti. 
La mattina, i bambini hanno la cartella che pesa e devono anche salire sul pulmino. Spesso inciampano.
A volte li vedo tutti insieme, che vanno a fare una passeggiata con le ragazze che a turno lavorano lì. Sono di tutte le età, alcuni neonati. E a me viene da piangere.

5 commenti:

mammadisera ha detto...

penso che non ce la farei neanch'io a vederli. mi verrebbe da piangere pure a me.

Chiara Trabella ha detto...

Mi hai fatta istantaneamente sentire una cacchetta ;-)
Perché di mattina io sbraito come il sergente di Full Metal Jacket, mi preoccupo solo di fare in tempo e stronco qualsiasi tentativo di divagazione poetica.
Anzi, capace pure di arrabbiarmi con le gatte che rallentano i bambini chiedendo le coccole.

franci e vale ha detto...

Ma a chi non si stringerebbe il cuore......??? io , che di bambini purtroppo non ne ho e che non ho mai vissuto le richieste di coccole di prima mattina, sono la prima che vorrei abbracciarli tutti!!

Pellegrina ha detto...

A quei bambini piacerebbe molto una carezza così amorevole.

Anonimo ha detto...

viene da piangere anche a me, ché ogni cucciolo dovrebbe avere una mamma da annusare.