La' fuori, qua dentro.
Questa sera ho scoperto che un mio amico ha paura del mondo. Ci ho pensato. Anche io ho un po' paura del mondo, anche se poi ci sono cose evidentemente pericolose che io affronto senza problemi. Pero' penso che se avessi incontrato prima certe persone, la strada sarebbe stata meno in salita. Meno solitaria nelle mie idee.
Lo so, le persone girano. Le situazioni cambiano. Gli amori passano. Le mode tornano. Alcune cose restano. Altre partono. Altre ricominciano.
Pero' io sono fatta cosi', ho bisogno di parlare. Di partire. Di ricominciare. Mille volte.
Di ricominciare a conoscere le persone, di sentire ancora il contatto con qualcuno che capisca. E qualcuno c'e'. La' fuori non c'e' solo gente che mi giudica, che sa di farmi male con una lettera, che pensa solo ai soldi, che vive di menzogne.
La' fuori, qua dentro ... c'e' anche qualcuno che mangia umanita' e cerca sentimento, come me.
Mentre penso agli abbinamenti del prossimo colore e sorrido al pensiero di questa piccola, semplice, sciocca avventura, mi accorgo che questa rete non e' un freddo contenitore. E' pelle, sangue. E' un mondo di gente che puo' rendermi felice.
Con una pianta di gerbere ( che da cafona non mi ha spedito il giorno prima :D ), con una giornata davanti alla stufa, con due chiacchiere e un the indiano, con tre bambini, con i pastelli a cera.
Ma anche con due parole scambiate ad un tavolino di Via Dante, con il succo di frutta rovesciato sui pantaloni, con gli abbinamenti del nero, con una persona che avrebbe potuto turbarmi, con altri tre bambini che esplodono dalla voglia di gioco.
Sapete cosa penso del mondo? Che nonostante tutto, nonostante sia ancora un po' in ginocchio, nonostante abbia freddo - ora - io penso che voglio conoscerlo. Voglio mangiarmelo, questo mondo. Non voglio essere divorata. Ma a volte mi sembra di essere un piccolo pesce, di quelli che - porco cane - lo san gia' che entro la fine della giornata verrano mangiati da un pesce gigante - o anche da uno un po' piu' grande di loro.
Pero' la' fuori, qua dentro, son contenta di essere solo un piccolo pesce. Mi mangeranno anche, ma so di essere buona.
Ok, mi sono sfogata. Vado a lavorare sulle stylish classes ( ... manco fosse un lavoro davvero ).
10 commenti:
cara paola
mi son svegliata a fatica stamattina. i lunedì mi fanno più paura degli altri giorni. e il mondo invece a me non mi spaventa, ma mi schiaccia. e ora le tue parole mi fanno riflettere, perché io -- talvolta -- faccio fatica a chiudere il qui dentro e faccio invadere tutto dal là fuori e ora mi viene da piangere e di lunedì è ancora più triste.
ma indosserò la mia corazza e anche oggi andrò a ruggire là fuori.
un abbraccio
Ecco un'altra differenza: a me il mondo non ha mai fatto paura. Anzi: ho sempre pensato che, tra i due, fosse il mondo a dover avere paura di me, a non dovermi provocare.
Il fatto di essere un pesce piccolo non mi ha mai spaventata: come insegna Mago Merlino nella Spada nella Roccia, un piccolo virus può fare molto più danno che un grosso drago.
PS: mi piacerebbe moltissimo che le tue stylish classes diventassero un lavoro!
io credo che i buoni spesso perdono contro i cattivi, ma sento di aver perso veramente solamente quando gioco a carte coperte e mi faccio pervadere dalla loro schifosa tattica. se rimaniamo "buone" in fondo non perdiamo mai. un bacio.
p.s. daiiiiii, non sono arrivata in pole neanche questa volta!! eppure avevo messo anch'io vestito blu+ scarpe e borsa nere e gioielli verdi!!!un bacio! v
sapete ... il discorso non e' tanto aver paura di scoprire, andare, sperimentare, rischiare.
io ho paura della gente, della cattiveria.
e' vero quel che dice polly, ma alla fine, anche se io ho la mia coscienza pulita e loro no, chi vince son sempre loro.
cosa vincono? non lo so, forse il loro benessere, forse il mio malessere.
perche' e' vero che merlino vince con un virus contro un drago, ma anche il virus e' cattivo!
e io son troppo cogliona ( passatemelo ).
@polly: sai che i tuoi set mi fan morire? perche' poi ti conosco ... quindi davvero ti immagino vestita cosi' e aggiungi di nascosto la spilla col fungo!!!
Questo post mi ha toccata da vicino, forse perchè ha espresso perfettamente con le parole come mi sento io. Anche io sto affrontando situazioni pericolose e difficili simili alle tue ed è proprio girovagando alla ricerca di qualche risposta che ti ho trovata cara Paola. Le risposte non l'ho trovate ma ho trovato tante belle persone e tanto bel conforto. Ho scoperto di non essere una mosca bianca. Ho paura del mondo, ma ora so che siamo in tante dalla parte dei buoni che perdono, ma che continuano a voler essere buoni e a non voler passare dalla parte dei cattivi.Perchè dentro di me sento che questo è l'insegnamento che voglio dare a mia figlia. Sono felice di averti conosciuta
@winerose: ti ringrazio tanto.
mi hai scritto delle belle parole.
quanto e' bello capirsi? trovare qualcuno che DAVVERO sappia di cosa tu stia parlando? ( anche se siamo un gruppo di buoni che perde sempre ... )
vieni a trovarmi quando vuoi, eh?
un abbraccio, paola
mi hai sgamato! io senza il particolare trash non mi sento a casa! ;)
Mah, secondo me non bisogna avere paura di essere giustamente "cattivi", quando poi questa presunta cattiveria è semplicemente far valere il proprio diritto di essere al mondo.
Non sto elogiando l'aggressività, non mi piace come stile di vita. Ma non mi piace nemmeno la passività.
Dovremmo fare come i gatti: io sono qui e faccio ciò che mi sembra giusto, voi fate un po' come vi pare e vedete di non farmi girare i 5 minuti.
Io non so se ho paura del fuori. A volte ho più paura del dentro. Una cosa è certa: se mi guardo con il metro del mondo là fuori, per tanti versi mi sento nulla. Zero. Ma poi passa.
pensa che io sabato sono andata a casa di una che non aveva gli stuzzicadenti in bagno!!
uno dei miei motivi di ansia perenne è la paranoia. Paranoia che qualcuno si comporti in un modo tale da nuocermi, e mi faccio mille domande se per caso il mio comportamento potrebbe aver causato conseguenze spiacevoli (e non è quasi mai così)
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