il faggio e il lappio
Ieri, per Pasqua, sono andata a trovare la mia mamma a Iseo. Come ho avuto già modo di dire qui , è un posto a me molto caro, che ho imparato ad apprezzare col tempo e che ora mi ricorda terribilmente il mio papà.
Ho passato una tranquilla domenica in famiglia, cercando di stare dietro a mia cugina che col vino va spedita ( in fondo a me il nonno Francesco non faceva pucciare il ditino nella grappa come ha fatto con lei ... ), assaporando la fantastica cucina di mia zia Micheline e facendo diventare rossa Barbara, che non voleva parlare del ragazzo che le piace ...
Poi due passi in paese e in giardino, qualche foglia secca strappata dalle siepi, uno sguardo alla vite che tenta di crescere e ai fioroni che già si vedono sul fico.
E quell' albero, il faggio di mio padre. Affrontarlo è sempre difficile per me. Guardarlo nella sua austerità e fragilità allo stesso tempo, ora che non è ancora fiorito.
La terra è brulla sotto di lui, c' è ancora qualcuna delle foglie secche cadute in autunno e che mia madre lascia per proteggere le radici.
E poi c' è un lappio. Sì, un lappio. Un lappio sotto l' albero che amava mio padre, che Francesco adora. L' albero che accoglie mio padre, quando ha voglia di appoggiare la schiena al suo tronco e leggere un buon libro.
La mia vita è così strana, sembra legata da un filo. Sembra che tutto si ricolleghi, torni, giri. Forse tutte le vite sono così, forse ci passano davanti tanti piccoli segni che troppo presi dalle nostre cose non guardiamo.
Un lappio non si era mai visto in tutto quel giardino e ora è spuntato sotto quell' albero. Un piccolo lappio che vedi solo se ci vai vicino. E' il nonno Angelo che vuole proteggere Francesco.
Vorrei solo che mia madre capisse che lui c'è ancora, è lì che la guarda, che ci guarda - E' lì sotto il suo albero e si sente bene, protetto, come lui proteggeva noi, mamma, come fai a non vederlo, a non crederci???
Comunque, ti voglio bene, mamma. Tu, così diversa e uguale a me, tu che ti commuovi davanti ad un film ma se dovessi leggere queste righe scoppieresti in una risata, tu che per te Pasqua è mangiare il capretto, e non resurrezione.
E invece io lo spero proprio che questa sia una Pasqua di resurrezione, per me e per te. Te lo meriti tanto, più di me.
Abbiamo i visi segnati in questa foto scattata ieri, in giardino. Quegli zigomi pronunciati si vedono ancora di più quando siamo stanche.
E poi non siamo brave a posare, anzi ci viene sempre la faccia da ebete.
Che tu ci creda o no, il papà a Pasqua era lì con noi. Ed è con noi tutti i giorni.
A sinistra: il faggio di mio padre nel giardino di Iseo - il lappio è troppo piccolo , non si vede; a destra Francesco sotto il faggio fiorito nel maggio del 2008.
10 commenti:
Questo albero è veramente bello,sembra uscito da qualche racconto fantastico...per me gli alberi rappresentano la vita,io li amo tanto,lo si vede anche nei miei modesti disegni,dove spesso cerco di inserirli.
snezana,i tuoi non sono disegni modesti, sono bellissimi!!!
anche io amo gli alberi, tanto.
Paola,ne ho fatto uno(disegno)di recente con l'albero,vieni a vedere!
Anche io adoro quell'albero! Sai che io ho solo scoperto il pozzo quando sono venuta a Iseo l'ultima volta? Ridicolo quanto non noti le cose che ti stanno sotto il naso!
Ah, mi ricordo pucciare il dito nella grappa del nonno!
@snezana: mi piacciono TROPPO i tuoi disegni ... !!!!! veramente ... !!!
@sonia: eh ... con me il nonno non lo faceva ... però mi sono rifatta dopo!
è vero, tante volte non vediamo nemmeno le cose che abbiamo sotto il naso ...
eppure tu a iseo ci hai vissuto, eh ... !!!???!!!
un bacio a tutt'e due, paola
Però dovresti mettere un avviso: previste lacrime.
Siete belle, tu e la tua mamma.
E il papà lì in mezzo vi guarda compiaciuto, nelle vostre diversità così familiari.
Un abbraccio.
Silvia
grazie silvia, per l' abbraccio e le belle parole. paola
L'albero è meraviglioso...un abbraccio!
Caspita... mi sono commossa
Certo che c'era il tuo papà.... un abbraccio...
Cinzia
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