dirsi "ti amo"
Dal momento in cui un figlio non abita più la tua pancia , prende la sua valigia di ricordi sottomarini, battiti ovattati, speranze fotografate da ecografi, voglie di cioccolata e mandarini, dolori portati dall' impetuosa forza della vita che sta arrivando, e si trasferisce nel tuo cuore. Qui rimane nelle ore che seguono il parto, quando la mente non può ancora ragionare perchè l' unica memoria che conserva è quella di un bambino bagnato, rugoso, STUPENDO appoggiato sul petto.
Solo dopo si sposta nel tuo cervello, solo pochi istanti dopo. Pochi istanti in cui realizzi - per modo di dire - che hai dato la vita. E uno tsunami di timori ti investe e ti trascina lontano, ai piedi di una montagna che ti guarda austera dalla sua cima.
Dal mare alla montagna, dall' acqua tiepida che ti è scorsa tra le gambe ai freddi brividi di un sottobosco. Dalla sicurezza della placenta che racchiude e protegge la vita, alle tue mani, i tuoi occhi, il tuo seno, che ora hanno la responsabilità di svilupparla.
La consapevolezza e la certezza che ce la farai arrivano ancora dopo, dopo i giorni, dopo molte conferme. E molte speranze, tra le quali quella di sentirti protetta a tua volta come una dama difesa dal suo cavaliere , come tu, figlia, senti di dover proteggere i tuoi genitori ( o, almeno, di averlo voluto fare senza esserci riuscita ).
La speranza di sentirsi sempre dire TI AMO dalla persona che ami più al mondo ( nonostante la voce da scema che fai quando cerchi le coccole da lui e vuoi un bacio ):
3 commenti:
Oh santo cielo, che tenerezza....
Quanto amore,bellezza,tenerezza e verità nelle tue parole!
E' bellissimo questo post.
Mi ci voleva...
Posta un commento