La scuola. E le field jackets militari.
Sembra che Francesco abbia abbandonato l' idea di mettersi la tuta ogni giorno. E questo non può che rendermi felice.
Sono quasi riuscita, l' altra mattina, a convincerlo a mettere le bretelle come quando era piccolo. Aveva i pantaloni giusti, quelli con i bottoncini per le bretelle sulla cintura, appunto.
Comunque.
E' cambiato molto ultimamente. Fa più capricci e si è beccato il primo castigo. Sembra non averla presa male ed è questo che mi preoccupa.
Il fatto è che voglio che smetta di anelare al mio Ipad come ad un oggetto magico, l' unico a distoglierlo da questa spada di Damocle che è la noia.
Già, la noia. Mi sto scervellando per capire come un gruppo di seienni possa annoiarsi avendo la compagnia uno dell' altro e una miriade di giochi che vanno dal mostro di turno al pallone alla mazza da baseball (Ok, mi auto-rispondo. Ho già la risposta ma non la voglio ammettere).
E' che ci sono anche rimasta male quando in coro hanno bocciato la mia super idea di immaginare che l' albero dei cachi fosse la sede di un regno magico da cui provenivano tutti i loro mostri.
Ieri Francesco mi ha raccontato che durante l' intervallo lui e il suo migliore amico discutono su quanto sia noiosa la scuola. Inizialmente volevo arrabbiarmi, ma poi mi sono detta che tutto questo è fisiologico. Solo che alla mia epoca (!) certe cose cominciavano ad essere dette a partire dalla prima media, ora si parte dalla prima elementare.
Staremo a vedere.
Quel che è certo è che sono quasi sicura che con i compiti adotterò lo stesso sistema di stampo hitleriano di mia madre. Non transigerò. Una volta fatti i compiti, studiato e portati i risultati, se anche vorrà fare il figo con gli amici dicendo che la scuola lo annoia, la cosa non mi preoccuperà.
Lo scuolabus, nel frattempo, si è rivelato la chiave del successo dell' inserimento in prima elementare. Appare su tutti i disegni e viene pensato come potenziale mezzo per raggiungere qualsiasi località.
Onestamente, dopo aver sfottuto mia mamma che voleva salire insieme a lui sul pulmino vedendolo indifeso e troppo piccolo per avventurarsi fuori casa con un mezzo nuovo, devo ammettere che anche io mi sono un po' commossa il primo giorno in cui l' ho accompagnato alla fermata.
Stavamo lì sul ciglio della strada e io dovevo buttare carta e plastica nei bidoni poco più in su sulla collina. Quasi non voleva che andassi e lui comunque non si è mosso di un centimetro.
Tornando indietro me lo sono visto: la field jacket verde militare con l' interno a disegni hawaiani (che vorrei anche io), i piedini paralleli, immobili, lo sguardo attento al rumore del motore che indicava la salita della collina da parte dello scuolabus.
Dopo averlo fatto salire, rientrando a casa, non ho trattenuto le lacrime.
C' era la vigna rossa, il bosco profumava di umido. Mi sono seduta lì, ai margini del fosso sulla discesa verso casa. E ho dovuto accendere una sigaretta per aiutarmi a sfogare le emozioni.
Non so, è che me lo immagino, nel corridoio della scuola, con quello sguardo da figo (che non mi sentisse mai!) mentre dice che si annoia, che la scuola è una palla (che non lo sentissi mai io!).
E poi, quando non ci sono i suoi amici, mi chiede la mano per fare la salita.
E aspetta lo scuolabus con i piedini paralleli, immobili. Con la field jacket con l' interno hawaiano. Mica come la mia*.
* Consiglio spassionato: la field jacket in cotone verde militare è un passe-par-tout. In queste giornate abbinatela ai tessuti leggeri che si possono ancora mettere. Anche ad una gonna di seta. Un contrasto così "naturale" è possibile.
Durante il giorno, quando le temperature si alzano, legatevela in vita, scazzate.
Il verde militare è un colore neutro, anche se non sembra: sta bene con il blu, il grigio (meglio medio, non troppo scuro per non intristire il look), il viola, l' arancio, il bianco, il beige, il nero, il rosa, il rosso.
Mi immagino, per esempio, una bella gonna plissettata rossa, una maglia rosa chiaro, un sandalo non troppo aperto argento e una field jacket legata in vita. Una grande clutch colorata.
Oggi, però, la metto con pantaloni blu ampi e sandali con tacco di legno. E vado a vedere mio figlio che tira di scherma.
10 commenti:
E oggi la sua field jacket militare l'aveva anche Andrea... Con il bermuda nero di felpa (c'è ginnastica) e una maglietta azzurra con le "faccine" di star wars.
ma parliamone anche di moda bambini seria!
eh, parliamone!:)
Credo che i capricci siano da associare a questo momento importante per loro. Te lo dico perche' ci stiamo "combattendo" dalla fine di agosto. Piu' si avvicinava il "tra un pochino si va a scuola" e piu' aumentavano. Per fortuna, nel nostro caso, la scuola e' stata presa bene e con entusiasmo. Il che non toglie che sia in atto un cambiamento che lo rende nervoso.
Anche il mio iPad e' stato a lungo oggetto del desiderio (tralascio il fatto che all'inizio lo era anche per me e diventavo piu' bambina di lui). Comunque gliel'ho fatto usare ogni volta che me lo chiedeva. Tempo una settimana e si e' stancato :)
sì, probabilmente è un momento delicato e lui lo sta affrontando anche così...
per quanto riguarda l' ipad: non ci credo! il mio secondo me non si stancherà mai. va su youtube e si guarda le puntate vintage di holly e benji. in effetti, ha ragione, è meglio dei cartoni che ci sono ora :D
Se ti può consolare i miei nani al secondo anno di asilo hanno ricominciato a non dormire la notte...ed io sono rientrata in un incubo...passerà...
Le mie creature ormai sono grandicelle, la piu`grande frequenta la V, hanno sempre preso lo scuolabus e si divertono un sacco! il primo giorno e`sempre un'emozione per tutte e tre.
Dopo la descrizione dell'attesa del bus vedere questo è quasi d'obbligo:
http://www.dailymotion.com/video/x3l9jt_my-neighbour-totoro-part-1_creation
c'è tutto il film e va visto per intero, la qualità del cartone è straordinaria (dato l'autore).
Approvo senza riserve l'atteggiamento hitleriano sui compiti :-) magari pure sull'Ipad, altrimenti i cachi si scordano pure che esistono... non sarà arrivato qualche amichetto nuovo capace di imporsi, che gli insegna che il caco non è figo mentre annoiarsi a scuola e l'Ipad sì? però è un po'preoccupante che i 9/10 del mondo vengano chiusi fuori in conseguenza di queste dinamiche di gruppo...
Cara Paola,
oggi ho visto mio figlio Francesco salire sul treno per il suo primo giorno di università ed ho pensato che lui era lo stesso di quando mi stringeva forte e mi diceva: da grande io ti sposero' (con il faccino serio serio)....ogni passo che faranno sarà sempre un misto di gioia e malinconia..
baci Elena
E' necessario opporsi alla scuola per masticarla, digerirla ed infine amarla... :)
Per fortuna mio figlio, coetaneo 6enne del tuo) ancora non fa il figo...ha appena iniziato la prima elementare e ne è entusiasta...Tutto ciò adesso...poi vedremo come si evolverà la cosa. Un particolare mi è saltato all'occhio da tutto il post....cioè tu hai una casa in collina con il bosco a fianco??? Invidia....invidia pura... :-((((
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