Selvatica
Ieri ero sola a casa e ho passeggiato a lungo in giardino.
Sono andata anche dove non vado mai, dietro le due quercie o sotto i ciliegi. I fiori selvatici mi fanno impazzire. Perchè io e loro siamo uguali (hanno scelto loro di arrivare da me; e so che ora non se ne andranno più).
Ho scattato delle foto, mentre mi ronzava in testa una frase*.
Francesco è al mare con suo padre.
Ho bisogno di un qualcuno, o qualcosa, di fermo, radicato = i miei fiori.
* "Un dramma umano si può sempre esprimere con la metafora della pesantezza. Diciamo, ad esempio, che ci è caduto un fardello sulle spalle. Sopportiamo o non sopportiamo questo fardello, sprofondiamo sotto il suo peso, lottiamo con esso, perdiamo o vinciamo. Ma che cos'era successo in realtà a Sabina? Niente. Aveva lasciato un uomo perché voleva lasciarlo. Lui l'aveva forse perseguitata? Aveva cercato di vendicarsi? No. Il suo non era un dramma della pesantezza, ma della leggerezza. Sulle spalle di Sabina non era caduto un fardello, ma l'insostenibile leggerezza dell'essere"
Da "L' insostenibile leggerezza dell' essere", Milan Kundera
5 commenti:
anche giulio è partito....
... no comment!
Belli i fiori spontanei in fondo al giardino!
bacio
"Sono andata anche dove non vado mai"
i tuoi racconti sono profondi perchè ci si può leggere di tutto...anche di parti di noi a volte inaccessibili.
@giò: ma che strano - e che bello - vederti qui e leggere i tuoi commenti sugli altri blog! finalmente!!!!! :)
@marta: :) sei sempre carina...
...ci si può abituare a tutto questo? Arriverà un giorno in cui tutto sembrerà normale e nel naturale succedersi degli eventi? Potrà mai questa leggerezza smettere di essere così pesante? Io sono solo all'inizio e sembra impossibile...
Ciao e grazie...leggendoti a volte trovo forza e fiducia.
I tuoi post mi infondono serenità...tutto ciò che scrivi ha su di me lo stesso potere...e Dio sa se in questo momento ho bisogno di serenità!!! Grazie infinite...
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