Dai, portatemi via la testa
Il Moschettiere e' partito per la Turchia. Niente di strano, ci va anche un paio di volte al mese, per lavoro. Ma chissa' per quale strana congiunzione astrale, capita spesso quando e' in corso una crisi. Tipo Francesco con cagotto e 40 di febbre, io in piena campagna vendite e settimana della moda, sciopero dei treni e appuntamento con cliente russo alle 21 in showroom.
Questa volta abbiamo fatto bingo. Francesco in piena crisi, io alle prese con il rush lavorativo finale, mia mamma ancora impossibilitata a muoversi. Francesco ha probabilmente subito il fatto che mia mamma non e' stata bene - anche parlando con le maestre dell' asilo e' emerso questo. Forse anche il fatto di vederla star male, l' ambulanza che la portava via ( anche se lui era esaltatissimo nel vederla da vicino ), il fatto di non capire bene perche', se non e' una cosa grave, la nonna e' dovuta andare all' ospedale.
E poi, parliamoci chiaro: quando una mamma ha la testa piena, troppe cose da fare per azzeccare le coincidenze, il corri di qua e di la' da/per Milano, da/per l' ospedale, tanti pensieri dal banale: "devo fare la spesa - quando?" al "perche' mia mamma non migliora???" ... ecco, quando una mamma e' cosi', un bimbo lo sente.
Se poi la mamma ha dei sensi di colpa che dimorano fissi nel suo stomaco, pronti a saltar fuori alla prima occasione, la cosa si fa complicata.
.
E ieri sera eravamo a tavola io e lui. Qualche capriccio - per fortuna non forti come quelli della sera prima, tutto nella norma. Se non fosse che io mi sentivo come ai vecchi tempi, quando eravamo noi due. Noi due a far la spesa, noi due seduti a tavola, noi due a giocare dopo cena, noi due ad addormentarci.
Lo so, sono pochi giorni ( domani finisce la campagna vendite e il Moschettiere non stara' via molto ), ma quando si sta cosi' le ore sono infinite.
.
I nuovi progetti mi stimolano e mi stressano incredibilmente allo stesso tempo. Non riesco a far tutto. Ma persevero, non posso fossilizzarmi su questa terra malinconica. Per questo, studio, penso, leggo, lancio stylish competitions e creo sognando la primavera . Roba da poco. Ma che porta via la testa.
.
Detto questo, aspetto con ansia altri set creati da voi. E ascolto la musica che mi piace.
Questa volta abbiamo fatto bingo. Francesco in piena crisi, io alle prese con il rush lavorativo finale, mia mamma ancora impossibilitata a muoversi. Francesco ha probabilmente subito il fatto che mia mamma non e' stata bene - anche parlando con le maestre dell' asilo e' emerso questo. Forse anche il fatto di vederla star male, l' ambulanza che la portava via ( anche se lui era esaltatissimo nel vederla da vicino ), il fatto di non capire bene perche', se non e' una cosa grave, la nonna e' dovuta andare all' ospedale.
E poi, parliamoci chiaro: quando una mamma ha la testa piena, troppe cose da fare per azzeccare le coincidenze, il corri di qua e di la' da/per Milano, da/per l' ospedale, tanti pensieri dal banale: "devo fare la spesa - quando?" al "perche' mia mamma non migliora???" ... ecco, quando una mamma e' cosi', un bimbo lo sente.
Se poi la mamma ha dei sensi di colpa che dimorano fissi nel suo stomaco, pronti a saltar fuori alla prima occasione, la cosa si fa complicata.
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E ieri sera eravamo a tavola io e lui. Qualche capriccio - per fortuna non forti come quelli della sera prima, tutto nella norma. Se non fosse che io mi sentivo come ai vecchi tempi, quando eravamo noi due. Noi due a far la spesa, noi due seduti a tavola, noi due a giocare dopo cena, noi due ad addormentarci.
Lo so, sono pochi giorni ( domani finisce la campagna vendite e il Moschettiere non stara' via molto ), ma quando si sta cosi' le ore sono infinite.
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I nuovi progetti mi stimolano e mi stressano incredibilmente allo stesso tempo. Non riesco a far tutto. Ma persevero, non posso fossilizzarmi su questa terra malinconica. Per questo, studio, penso, leggo, lancio stylish competitions e creo sognando la primavera . Roba da poco. Ma che porta via la testa.
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Detto questo, aspetto con ansia altri set creati da voi. E ascolto la musica che mi piace.
p.s. i fiori del background del set sono cosmos. semplici, raffinati. e attirano le farfalle.
Ayo - ONLY YOU
Caricato da jordhu. - Guarda altri video musicali in HD!
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12 commenti:
Sono cosa vuol dire quel"due" solitario. Un due che vuol dire uno, eppure siete due.
Facciamo così: vengo lì, gioco con francesco mentre tu ti riposi.
Quando te la senti vai da tua mamma.
Quando torni ci troverai addormentati sul divano con briciole di torta e giochi sparsi ovunque per casa.
Non ci svegliare: stiamo imparando a sognare forte.
Un abbraccio stretto.
Ero li' li', eh? E poi ti ho letta e ho pianto.
Grazie Se.
Mamma quanto sei dolce. E piena di sogni.
ehy paoletta, mi fai scendere ala lacrimuccia, così.
è il secondo post che stavo per non commentare un po' inibita da queste emozioni.
io ti capisco bene perché quel senso di solitudine sta dentro, non è il due , il tre. non sta fuori, sta dentro.
però passa, me lo ripeto, che passa.
e passerà.
anche i sensi di colpa a un certo punto, mi dico, scompariranno, no?
torneranno da dove sono ventui. e già. da dove sono venuti? sempre da dentro.
allora in quei momenti anch'io mi faccio portare via la testa. mi lavo i capelli, per esempio. mi metto un paio di scarpe che mi faccia vedere tutto dall'alto, per esempio. o scrivo due righe.
all'altro post invece non rispondo che la felicità a me, mette soggezione.
senti, mi dai la tua mail?
per un motivo banale e di cui mi vergogno, non riesco a scriverti usando il collegamento dal blog.
detto questo, l'icona della birkin ora la metto sul mio blog, almeno mi guardo quella.
alla competition partecipo, ora ci penso e arrivo.
hai ragione, caia.
pero', sai, e' un cane che si morde la coda. sono talmente stanca, stressata e preoccupata in questi giorni che e' normale che Francesco ne risenta. e cosi' ale'!, altri sensi di colpa.
insomma, mi devo ripigliare.
e ce la faro'.
ora ti scrivo, cosi' hai la mia email
paola
Mi dispiace per la tua mamma,spero che sta meglio e anche Francesco. Passerà tutto,(anche noi,io e la mia bimba, per un motivo o l'altro siamo malate da quasi due settimane).Hai solo bisogno di riposarti un po e poi... presto tornerà il moschettiere!
Dai su, fammi stare tranquilla. Che sfiga sintonizzarsi con persone che vivono distanti. Vorrei non dover dire niente e semplicemente presentarmi al porto di mare travestita da turca. Ci sfogheremmo a vicenda perché pure io mica scherzo. Magari un Colazione da Tiffany...
@snezana: grazie 1000 ... speriamo passi in fretta ...
@mc: senti, non dirmi cosi' che ti preparo la tavola e anche il letto ( anzi, i letti, cosi' porti anche i pupi ... )
prima o poi ce lo spariamo un bel Colazione da Tiffany.
nel frattempo ti dico solo che mi son comprata quel libro. ma non ho il coraggio di aprirlo stasera. e secondo me faccio anche bene. o no?
Carissima, pensa che c'è chi sta peggio. Quando Nizam parte per la Turchia io penso regolarmente che non tornerà più! :-) Scherzi a parte, vorrei poterti dire qualcosa di più azzeccato per tirarti su. E dell'autostima non so quanto tu possa averne bisogno: sei talmente, oggettivamente, bella... Un bacio a te e al piccolino.
Un po' di malinconia è tipica in questo periodo dell'anno...
@chiara: eh, eh! è vero che anche tu hai il compagno che ogni tanto se ne parte per la turchia ...
è che per me sarebbe la normalità, però son proprio giorni brutti ...
in quanto ad autostima: beh, tu sei esagerata, eh? ma perchè non possiamo vivere tutti insieme? così potremmo svegliarci al mattino e, a turno, tirare su di morale chi è giù ...
scusa ma ho un' amica che mi sta mettendo in testa l' idea della comune ... ( che già era tra le cose che avrei voluto fare nella vita, ai tempi dell' università ... )
vabbè.
@mammachefatica: può essere ... non ho mai sofferto dei cambi di stagione, però ci sta che capiti.
spero sia davvero una cosa di passaggio.
Accidenti, il tuo racconto mi ha riportata agli interminabili giorni di luglio, quelli in cui, credendo di fare il bene dei bambini, mi sono reclusa ad Andezeno senza Luca, con i bambini isterici e insopportabili per l'assenza del papà e perché sentivano il mio malessere.
Che brutti ricordi, ti capisco.
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