Un bambino di oggi è un uomo di domani
Francesco è un bambino fondamentalmente tranquillo. C' è stato solo un momento, un paio di anni fa, in cui era diventato aggressivo e decisamente disobbediente, ma è durato poco e lui è tornato quello che era.
A casa è libero di giocare, sporcarsi, rotolarsi nel fieno. Ma abbiamo delle regole rigide: il rispetto per gli altri, prima di tutto (ha provato a rispondermi una sola volta e non ci ha più riprovato) e l' educazione a tavola.
Cose apparentemente scontate ma che, mi dispiace, non lo sono per tutti. Personalmente non sopporto chi mangia in maniera maleducata e non vorrei mai che mio figlio lo facesse.
Ai bambini si perdonano tante cose: "Ma sì, imparerà!". E magari si ride pure se fanno le smorfie con la bocca piena. Beh, a me non viene da ridere. E non mi fa ridere nemmeno un bambino che risponde ai suoi genitori.
Un bambino di oggi è un uomo di domani. E quello che impara oggi è tutto regalato per quando dovrà pensare ad imparare ben altre cose rispetto a come ci si comporta a tavola o, semplicemente, nelle relazioni con gli altri.
Non voglio che Francesco diventi un piccolo lord (come lo definiscono alcune persone che lo conoscono, scherzandoci sopra).
Mi sembra solo "normale" che io cerchi di farlo crescere insegnandogli l' educazione. Che poi il Moschettiere ci metta il carico trasmettendogli l' abitudine di aprire le porte e far passare gli altri, beh, questa è un' altra cosa.
Francesco sta crescendo in un ambiente selvaggio, per niente sterile - anzi, direi il contrario. E per lui è più che normale calpestare la cacca di una delle nostre pecorelle o trovare un topolino di campagna che attraversa la strada.
Ma crescere in questo modo e tornare alle origini non significa essere o diventare dei primitivi. Tutt' altro. Crescere così vuol dire avere la fortuna di assaporare certi valori, senza dimenticarne altri altrettanto importanti.
Sono felice di come sta crescendo mio figlio. E lo dico, esattamente come quando ho detto che ero preoccupata per la sua aggressività.
Sinceramente, l' ho detto anche a lui. Perché se lo merita. Si merita di credere a tutta la magia del mondo, quella di Babbo Natale a cui dobbiamo preparare i biscotti e quella del topolino del dentino che tanto adoriamo in questi giorni.
Diamine, ha solo sei anni! Avrà tempo per diventare uno scettico e non credere più nella magia.
Uno scettico gentiluomo, però.
8 commenti:
Mio nonno era un contadino, conosce il latino (e se lo ricorda ancora a differenza di me, che dovrei essere più "fresca" di lui) ed è una delle persone più educate che conosca. Vivere a contatto con la Terra non significa essere dei primitivi, anzi, si impara molto prima ad avere rispetto nei confronti di ciò che ci circonda. Molto prima rispetto a quei bimbi che passano le giornate davanti alla TV a mangiare merendine ed a non essere mai rotolati giù da un prato. Io credo.
Ciao ti conosco ora e leggo il tuo primo post..e mi sono rivista tantissimo. Anche io non sopporto la maleducazione a tavola e sgrido sempre mio figlio quando lo fa perché all'asilo lo fanno, cerco di educarlo che a tavola si sta seduti finché non si ha finito e non si mangia sul divano, piccole cose ma importanti per il suo futuro, concordo con tutto quello che dici, sulla magia del natale e della fatina dei denti. Da quando siamo andati a vedere le 5 leggende poi ci crede ancora di più e io con lui..
Ciao Elena
Che emozione il primo dentino caduto!!!
L'educazione è una cosa molto sottovalutata ma, a mio parere, estremamente importante. Spesso le buone maniere vengono considerate un insieme di regole obsolete e inutili, io invece ritengo siano accorgimenti che ci consentono di vivere meglio con gli altri.
La miagia del Natale..quanto vorrei esssere ancora bambina per riviverla pienamente!
@marta: lo credo anche io. fermamente :)
@elegraf: benvenuta! :)
@elisa: stavo per mettermia piangere, fai te! :D
@milkfree: non dirlo a me. se potessi, tornerei bambina all' istante. è che quando si è bambini, non si può sapere quanto le cose cambino nella vita (e nella testa delle persone) (...)
Sarò all’antica, ma per me una buona educazione (intesa come sostanza, non solo come forma) è uno dei migliori regali che possiamo fare ai nostri bambini. Quanto al primo dentino, beh, ci credo che hai quasi pianto: è uno dei primi, veri segni del fatto che non saranno piccoli per sempre :)
Io penso che tu abbia ragione e mi sento un po' a disagio, perché a volte mi chiedo che esempio posso dare io a mia figlia: a tavola sono sempre molto a disagio, perché sono molto goffa con le posate e nessuno mi ha mai insegnato ad essere un minimo composta. Meryem poi, pur essendo una bambina molto dolce (anzi, doRce), spesso mi risponde e a volte temo di sbagliare: mi rimproverano di mettermi troppo al suo livello,salvo poi improvvisamente pretendere di essere severa. Insomma, hai toccato un nervo scoperto. Mi sa che vi dobbiamo frequentare di più... :-)
Tantissimi auguri di Buone Feste a te e alla tua famiglia!
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