Mattino {live from Istanbul}
Mi sono seduta sul letto. Francesco e il Moschettiere dormono qua accanto a me.
Mia madre nella stanza accanto.
In effetti sono le 6 del mattino e, calcolando il fuso, in Italia sarebbero le 5.
Ma la preghiera che arrivava da un minareto molto vicino mi ha svegliata un' ora fa. O meglio, ero già sul chivalà e quel forte canto microfonato mi ha dato il colpo di grazia.
Questa notte qua fuori è successo di tutto. Ad un certo punto pensavo che stessero spostando una casa. Ora si sentono le navi che arrivano e i gabbiani che le seguono. Quasi silenzio.
L' appartamento che abbiamo preso è proprio accanto alla torre di Galata, nel quartiere italiano.
Anzi, genovese. È il mio preferito, qui a Istanbul.
Per la posizione, lo stile delle case - vecchie - e per il fatto che pur avendo qualcosa di turistico, è frequentato da istanbuliani. Questo appartamento è bellissimo.
Da uno dei balconcini si vede il mare. I proprietari hanno lasciato dentro tutto e il ragazzo che ci ha dato le chiavi mi ha persino detto che posso prendere i vestiti che voglio e metterli. Non esageriamo. Anche se la tentazione è molta, la ragazza ha del gusto.
In cucina ci sono le pentole appese con l' aglio. In alcuni punti ancora i vecchi stucchi sui muri.
Spero che mia madre questa mattina non si lamenti troppo del casino di stanotte. Mi vedo già mentre litigo con lei attraversando il ponte di Galata e godendo - comunque - di quel vento che solo lì c' è.
Di quel profilo, con i minareti e il promontorio del Topkapı, di quei pescatori che ti guardano quando passi ma se ne fregano anche.
Tutti continuano a dormire, qui. Io proprio non ci riesco. Buongiorno, mia Istanbul.
Mia madre nella stanza accanto.
In effetti sono le 6 del mattino e, calcolando il fuso, in Italia sarebbero le 5.
Ma la preghiera che arrivava da un minareto molto vicino mi ha svegliata un' ora fa. O meglio, ero già sul chivalà e quel forte canto microfonato mi ha dato il colpo di grazia.
Questa notte qua fuori è successo di tutto. Ad un certo punto pensavo che stessero spostando una casa. Ora si sentono le navi che arrivano e i gabbiani che le seguono. Quasi silenzio.
L' appartamento che abbiamo preso è proprio accanto alla torre di Galata, nel quartiere italiano.
Anzi, genovese. È il mio preferito, qui a Istanbul.
Per la posizione, lo stile delle case - vecchie - e per il fatto che pur avendo qualcosa di turistico, è frequentato da istanbuliani. Questo appartamento è bellissimo.
Da uno dei balconcini si vede il mare. I proprietari hanno lasciato dentro tutto e il ragazzo che ci ha dato le chiavi mi ha persino detto che posso prendere i vestiti che voglio e metterli. Non esageriamo. Anche se la tentazione è molta, la ragazza ha del gusto.
In cucina ci sono le pentole appese con l' aglio. In alcuni punti ancora i vecchi stucchi sui muri.
Spero che mia madre questa mattina non si lamenti troppo del casino di stanotte. Mi vedo già mentre litigo con lei attraversando il ponte di Galata e godendo - comunque - di quel vento che solo lì c' è.
Di quel profilo, con i minareti e il promontorio del Topkapı, di quei pescatori che ti guardano quando passi ma se ne fregano anche.
Tutti continuano a dormire, qui. Io proprio non ci riesco. Buongiorno, mia Istanbul.
9 commenti:
Stupendo....!
Il rumore della vita che si sveglia prima di me lo amo..
Ci son cresciuta, con i contadini che si svegliano all'alba e urlano, e il rumore dei trattori, e i cani che abbaiano...
E' vita...
E Instanbul vista coi tuoi occhi sembra sempre più bella!
Buongiorno amica mia. Lo sento quel vento. A presto!
ciao, ti seguo da tempo, e il tuo post mi ha riportato a oltre 10 anni fa, quando trascorsi un mese meraviglioso in Turchia e oltre 10 giorni a Istanbul, ospite dei frati che hanno oratorio e alcuni alloggetti proprio vicinissimi alla Galata Tower (e allora tutti erano piemontesi! figurati, arrivare là e risentire il nostro marcato accento!!! simpatici e accoglienti), mi faccio viva perché cari amici con due bambini (8 e 10 anni) vorrebbero andare ad istanbul a luglio, potresti dirmi tramite che canali hai trovato l'alloggio del quale parli nel post?
grazie e un caro saluto da Torino
marisa
ops, se hai voglia di rispondere, ecco la mia mail:
marisamargara@libero.it
ciao
bello - chissà com'è che alcune città ti prendono così, come se non potessi che andare, respirare, camminare, annusare, sorridere: quello che racconti è il mio risveglio a maputo, dalle tante case in cui ho dormito.
a istanbul la settimana scorsa c'è stato un enorme convegno su donne e sviluppo e chi c'è stato racconta di aver avuto finalmente la sensazione di essere ad un punto di svolta, di cose che stanno per cambiare. mi sarebbe piaciuto molto esserci stata.
r.
io la amo quella città.
e i tulipani.....
È anche il mio quartiere preferito di Istanbul, infatti ci tornerò presto...
Buon soggiorno!
che bello paola, mi è sembrato di essere lì, per un attimo
Concordo, Istanbul è assolutamente obbligatoria. Nelle sue case vecchie e con i vecchi mobili. io ero vicino alla moschea blu e il muezzin non lo scorderò mai, come la bellezza delle strade di notte e il vento sempre fresco. Che bella la Turchia, fortunata Paola!
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