la nonna Bambina
Domenica per pranzo io e Francesco siamo stati invitati a casa di Marta. Già dalla sera prima lui ha cominciato a prepararsi ad assaporare l' euforia dell' arrivo in un posto nuovo. Gli ho raccontato che avrebbe trovato Marta - che lui conosce come la mia amica chic - e la sua famiglia, mai incontrata.
Quando è arrivato non ha fatto un plissé: con le mani in tasca da figo - sapendo di avere tutti gli sguardi puntati su di sè - ha cominciato a raccontare della sua adorata moto e del suo amico immaginario Giovannino.
Spavaldo, andava alla ricerca di "Padro" - "gande gande", nonostante la sua stazza gli facesse paura quando si avvicinava.
Socievole, cercava Gianni per andare con lui a prendere le cose in forno con la manina. Chiaccherone, riempiva Clara di "perchè".
Curioso, osservava la nonna Bambina cercando di capire come una nonna potesse chiamarsi così.
Flessibile, ha accettato di mangiare la pasta al "burro rosso" cucinata da Patrizia, ragionando su questa casa in cui, come nelle favole, il burro poteva essere di tutti i colori dell' arcobaleno.
Marta e la sua famiglia sono persone semplici, genuine, trasparenti. Tutte vestite con gran gusto, ovvio. Anche la nonna. La nonna Bambina, forte e protettiva, da cui Marta ha ereditato lo stile e un certo sesto senso, che le ha procurato il soprannome di "strega" a volte ci fa un po' paura ( Ma questo è un altro capitolo ... ).
Questa nonna Bambina che con un nome così avrebbe avuto il diritto di rimanere tale e di non soffrire.
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