sabato 27 dicembre 2008
giovedì 25 dicembre 2008
uno schiaffo alla povertà
Pubblicato da PaolaFrancy h 21:30 Etichette: crescere insieme, è arrivato il Natale, il cuore, inverno, io e Francesco
domenica 21 dicembre 2008
come in un film

Pubblicato da PaolaFrancy h 14:23 Etichette: countrylife, crescere insieme, è arrivato il Natale, fatti della vita, gli amici, il cuore, inverno, io e Francesco, le amiche, le vacanze, Monferrato com' era prima, questa sono io
giovedì 18 dicembre 2008
il tappo mucoso
Uno pensa: esco con i miei ex-colleghi, faccio due chiacchere, un po' di spetteguless sui reduci dell' ufficio, accetto le critiche dell' incontentabile Giuseppe che scruta persin il capello per trovare un difetto ( ma poi tanto lo sappiamo che ci vuole bene ) ... e invece mi ritrovo a parlare del tappo mucoso. Eh, sì, il tappo mucoso, questo sconosciuto. Perchè finchè non sei pronta per il parto non sai nemmeno cosa sia, poi lo vedi e ... ancora non lo sai. Ma in quel momento, credetemi, non te ne può fregare di meno. E te ne dimentichi ... finchè alla cena di Natale degli ex-colleghi salta fuori Giuseppe con questa cosa e ne fa l' argomento top della serata ...
No dai, in realtà alle prime facce schifate della Cory ( che comunque ne ha persi ben tre - eh, sì, signore e signori, ben tre tappi mucosi ... ) abbiamo cambiato argomento e siamo tornati al vecchio sano - e sacro - spettegolo sugli ex-colleghi. Ma sì, perchè l' ufficio in cui lavoriamo, che si voglia ammetterlo o no, è il nostro mondo, il nostro confessionale. E quando te ne vai ti manca e una parte di te rimane lì, seduta alla scrivania dove quando avevi il pancione piazzavi il mezzo litro di latte, il nesquick, la frutta, il kinder cereali e chi più ne ha più ne metta; dove era bello schiacciare F2,F3,F6,F6,F6 e ... sì, ancora F6 ( vuria mai che il programma non mi salva la modifica ); dove era bello farsi sgamare dal presidente ( noi facciamo le cose in grande se no non ci piace ) a ritagliare le sagome di Giuseppe e Stefano da attaccare al portaombrelli; dove era bello - e sottolineo era - andare in ufficio.
Uffa, mi mancate. Un giorno forse pubblicherò una favola che ho scritto per ricordare questa splendida avventura ma adesso no, è troppo presto.
Pubblicato da PaolaFrancy h 23:00 Etichette: è arrivato il Natale, fatti della vita, gli amici, il cuore, inverno, le amiche, movida, questa sono io
senza te
Pubblicato da PaolaFrancy h 14:21 Etichette: è arrivato il Natale, fatti della vita, il cuore, inverno, io e Francesco, mammità, mattina ..., sei buffo...
mercoledì 17 dicembre 2008
una spilla per 3 centesimi
Pubblicato da PaolaFrancy h 13:52 Etichette: è arrivato il Natale, fatti della vita, gli amici, le amiche, movida, questa sono io
martedì 16 dicembre 2008
beato Freud che sapeva tutto ...

Pubblicato da PaolaFrancy h 15:20 Etichette: crescere insieme, i progressi di Francesco, io e Francesco, la cacca santa, sei buffo...
lunedì 15 dicembre 2008
come si cambia ...
Pubblicato da PaolaFrancy h 09:47 Etichette: il cuore, il mio papà, la mia mamma, le mie radici, questa sono io
venerdì 12 dicembre 2008
la morosa
Pubblicato da PaolaFrancy h 10:26 Etichette: crescere insieme, io e Francesco, la nanna bella, le amiche, mammità, sei buffo...
giovedì 11 dicembre 2008
una ferita profonda
Pubblicato da PaolaFrancy h 09:57 Etichette: fatti della vita, il cuore
mercoledì 10 dicembre 2008
... questo traffico fa pensare ... ( perchè già non lo faccio abbastanza )
Pubblicato da PaolaFrancy h 12:15 Etichette: fatti della vita, le amiche, le mie radici, mattina ..., Milano
lunedì 8 dicembre 2008
che bella la campagna

Pubblicato da PaolaFrancy h 13:10 Etichette: animal channel, countrylife, crescere insieme, il cuore, io e Francesco, la cacca santa, le mie radici
sabato 6 dicembre 2008
l' albero blu
L' albero di quest' anno è blu, perchè un maschietto è arrivato in una casa nuova, ma lui, aiutandomi a farlo, ha voluto a tutti i costi mettere anche una pallina "ossa" e una "aancione".
Sotto ha messo la sua letterina a Babbo Natale, che dice, testuali parole:
"Caro Babbo Natale, quest' anno sono stato proprio bravo. Mi porteresti per favore:
- la bicicletta;
- la carriola perchè la mia è rotta e l' ho portata alla discarica;
- l' ovetto kinder;
- il carrello della spesa;
- il banco degli attrezzi;
- il camion che porta la ruspa;
- le caramelle.
Grazie, ti aspetto, Francesco"
Caro Babbo Natale - e questo te lo scrivo io - ti chiedo di portare a Francesco solo una cosa: la serenità e il perdono - lui sa per cosa.
E a me, ti prego, il suo sorriso ... ma non solo per un giorno, per tutta la vita.
Pubblicato da PaolaFrancy h 10:34 Etichette: alberi, crescere insieme, è arrivato il Natale, il cuore, inverno, io e Francesco
sabato 22 novembre 2008
il fondo del mare

Pubblicato da PaolaFrancy h 10:00 Etichette: animal channel, crescere insieme, io e Francesco
lunedì 6 ottobre 2008
GOD SAVE SUOR CARLA ... anzi noi!
Pubblicato da PaolaFrancy h 11:10 Etichette: aerei, fatti della vita, il mio papà, la mia mamma, le mie radici, le vacanze, travelling
venerdì 12 settembre 2008
la mia mamma
Pubblicato da PaolaFrancy h 14:17 Etichette: il cuore, la mia mamma, le mie radici, questa sono io
mercoledì 3 settembre 2008
A Marta
C’ era una volta un giardino incantato.
All’ ombra di una superba magnolia e di una delicata betulla, orchidee, mughetti, ranuncoli, rose, peonie, ortensie, camelie, margherite, tulipani e molti altri fiori venivano scrupolosamente curati dall’ anziana contessa proprietaria del castello adiacente al giardino.
Nessuno poteva immaginare che, non appena la contessa lasciava le sue belle aiuole e poneva tutti i suoi attrezzi nella casetta di legno all’ angolo del giardino, quest’ ultimo diventasse il fulcro di una vera e propria vita sociale.
C’ era la scuola per i più piccoli e attività commerciali come le pittoresche bancarelle dove le viole vendevano, oltre ad un’ infinità di bacche ornamentali, calde foglie di acero per l’ inverno e cappellini di rosmarino intrecciato per ripararsi dal sole estivo.
C’erano anche locali notturni gestiti dalle sinuose orchidee, capaci di allietare nell’ oscurità anche i clienti più difficili da gestire, come il cactus che ogni sera si spostava - non senza far danni – dal vivaio che la contessa aveva accanto all’ ala est del castello.
Durante una ordinaria mattinata di scuola, una margherita stava aspettando di essere interrogata dalla sua professoressa, una spinosa piantina di biancospino, quando notò una tulipana con delle bellissime foglie alle radici. Subito le chiese dove le avesse trovate e da lì cominciò una lunga conversazione a proposito del vecchio fogliame usato dalle loro nonne e di concimi miracolosi per petali.
Giorno dopo giorno, interrogazione dopo interrogazione, i due fiori cominciarono a conoscersi e a frequentarsi anche dopo la scuola. La margherita usciva con un gigantesco girasole sempre allegro … la tulipana girava per il giardino con un fides saffier, dai petali talmente fitti che sembrava quasi essere una palla liscia.
Tra varie vicissitudini, la tulipana terminò gli studi, mentre la margherita li lasciò in sospeso ( dove sono tuttora ) ed entrambe ebbero la fortuna/sfortuna di lavorare con i garofani screziati, i fiori che, grazie al loro gusto e alla loro finezza, avevano aperto degli atelier di successo dove davano consigli sui motivi ornamentali di tendenza.
I loro percorsi di vita furono molto differenti.
La margherita sposò il girasole ed ebbe con lui uno splendido fiorellino, portato da un’ ape nel mezzo di una calda estate. Purtroppo, proprio a conferma del significato del suo nome, il girasole si rivelò un amore infelice che finì lasciandosi alle spalle cuori spezzati ma consapevoli del fatto che il destino aveva ormai segnato la loro strada.
La margherita si ritrovò con una profonda ferita nei pistilli che colmò solo in parte frequentando un orgoglioso oleandro che la faceva sentire una rosa, la regina del giardino. Non riuscì mai ad eliminare tutta la tristezza che provava quando il suo fiorellino trascorreva la notte dall’ altra parte del giardino con i girasoli, ma almeno trovò l’ amore.
La tulipana, dopo essersi lasciata alle spalle il fides saffier, ebbe il cuore spezzato da un papavero bianco che, appunto per la sua incostanza, non seppe darle la sicurezza di cui lei aveva bisogno, si imbatté in una serie di narcisi, troppo preoccupati dei loro petali per darle conforto.
Solo un fiero ibiscus seppe corteggiarla nel modo giusto ma, al momento, non si sa ancora come è andata a finire …
Inutile dire che la margherita, per il bene che le voleva, sperava solo che questa altalena di sentimenti potesse un giorno aver fine e che la sua cara amica trovasse un fiore per tutta la vita.
Margherita significa Semplicità e Tulipano Onestà – forse non è solo una coincidenza. In te ho trovato una persona, un’ amica, una sorella che mi parla onestamente e sinceramente, anche quando sa che mi fa male e che cerca di aiutarmi e di guidarmi in questo momento troppo duro della mia vita.
Ti voglio bene, paola
lunedì 25 agosto 2008
in montagna con la 128
Francesco ha avuto la fortuna di andarci a soli due anni, non so quanto e cosa potrà rimanergli nella mente, ma sono sicura che in un cassetto della sua memoria ci sarà sempre spazio per quei prati così perfettamente tagliati, le pecorelle, i cespugli di mirtilli, il bastone da battere sulle rocce per spaventare le vipere, la polenta mangiata al rifugio, l' acqua gelata della sorgente, la salopette.
Com' era bella anche la mia montagna quando ci andavo da piccola e mio padre si arrampicava con la 128 sui tornanti, quando a fine agosto già nevicava, quando eravamo felici e ridevamo nell' erica.
Ti penso sempre papà.
Pubblicato da PaolaFrancy h 09:23 Etichette: animal channel, anni '80, crescere insieme, il cuore, il mio papà, io e Francesco, le mie radici, le vacanze
lunedì 11 agosto 2008
vive la france
Hai presente quei paesini dove ti senti dentro un libro di favole, dove ti svegli al mattino e vai a comprare la baguette per fare colazione con pane, burro e marmellata, dove esci con la borsa di paglia e per non rovinare l' atmosfera ti metti anche il cappello di paglia abbinato e il vestito a fiori comprato al mercatino delle pulci di antibes, dove le barche ondeggiano nel porto quasi inscenando una danza che muove il mare e i suoi riflessi dorati dal sole, dove compri "deux oranges, trois apricots e des freises" dalla signora con il carretto ai bordi della strada ... ecco, queste sono state le nostre vacanze al mare.
Ovviamente a Francesco di tutte queste cose non gliene fregava niente ... e per fortuna ci ha pensato la luna ad organizzare una festa dedicata a lui e solo a lui. Una festa in una notte di stelle con i bambini che tremano dalla meraviglia e fanno cadere i gelati, le majorettes che si sincronizzano e partono con le ginocchia alte nella loro marcia, la banda e la sua magnifica musica, così di paese, così perfetta.
Pubblicato da PaolaFrancy h 09:42 Etichette: crescere insieme, il cuore, io e Francesco, le vacanze
martedì 15 luglio 2008
L' ORSO E LA PRINCIPESSA
C’ era una volta n un bosco un orso bruno che con l’ andare del tempo era diventato brizzolato … alla mattina, guardandosi allo specchio, si arrabbiava notando che le sue basette erano diventate bianche e che la pancetta faceva fatica a diminuire pur allenandosi due volte a settimana nel bosco.
Tra gli orsi del bosco era uno dei più eleganti; dedicava alle cure quotidiane molto tempo e prestava particolare attenzione al suo mitico ciuffo sale e pepe, che molti gli invidiavano.
La sua grande passione era la velocità, spesso si sedeva sul cucuzzolo della “cresta delle querce” e osservava quegli strani ammassi di lamiera con cui gli umani sfrecciavano per le strade che costeggiavano il bosco. Anche lui sognava di potere un giorno andare tanto veloce da sentire l’ aria sfiorare la pelle, sotto i suoi lunghi peli bruni e grigi.
Gestiva in una caverna un ingrosso di vestiti da cerimonia per gli animali del bosco che si sposavano e aveva un bel gruzzoletto di clienti che gli volevano molto bene perché sapeva dare buoni consigli e rendere eleganti anche gli esseri più ciccioni.
Un giorno, il direttore dell’ ingrosso decise che era necessario avere anche un’ animo femminile che aiutasse l’ orso bruno a gestire l’ attività commerciale e a comprendere i gusti degli animali dell’ altro sesso. Durante i colloqui entrò nella caverna una pantera con scarpe viola da principessa che colpì al primo sguardo l’ orso bruno.
La pantera fu assunta; cominciò ad apprendere dall’ orso bruno i segreti della confezione ed imparò ad apprezzare la mano di un tessuto o il dettaglio di una cucitura.
Nel regno animale governavano regole ferree che volevano che ogni femmina avesse dalla nascita un promesso sposo e la pantera principessa, così la vedeva l’ orso bruno, era stata predestinata da sempre ad un puma che viveva al di là della foresta, oltre il grande fiume. Così si erano sposati e avevano generato un cucciolo.
Nonostante la gioia che le dava il suo piccolo, la pantera non era soddisfatta della sua vita … non si sentiva più desiderata come quando era un giovane e spensierato felino dalle zampe lunghe e continuava a sognare ad occhi aperti l’ arrivo di qualcuno che avesse considerazione di lei e dei suoi pensieri, che potesse farla sentire importante, che le regalasse momenti unici e che condividesse con lei ragionamenti e sensazioni. Cose semplici ma vere e profonde.
L’ orso bruno da parte sua aveva sempre avuto belle orse al suo fianco, alcune facevano le modelle nelle caverne dove aveva lavorato negli anni passati, altre vivevano vicino a lui ai margini della foresta.
Nella comunità degli orsi non esisteva la regola della promessa sposa perché alla base del loro carattere c’ era una certa chiusura, un certo “asocialismo” che non permetteva di creare forti e duraturi legami, tanto che la maggior parte di loro rimaneva “single” per tutta la vita.
L’ orso bruno, da parte sua, era veramente “ORSO”; spesso era nervoso e scorbutico e alla sua età si infervorava spesso perché sentiva il bisogno di avere accanto qualcuno con cui spartire gioie e dolori, a cui parlare di se stesso, regalare un ramo di abete, dedicare una canzone …
Questa combinazione di fattori fece sì che l’ orso bruno e la pantera principessa incrociarono i loro sguardi in un momento magico da cui nacque un amore apparentemente impossibile tra un essere abituato all’ isolamento e alla diffidenza e una creatura che nella vita aveva già visto tanto e aveva bisogno di isolarsi a suo modo.
L’ orso conobbe il cucciolo e smorzò il suo carattere duro grazie alla tenerezza e alla dolcezza del piccolo, che trovò per lui un soprannome e lo accettò come compagno di vita della sua mamma.
La pantera si sentì finalmente una principessa amata e desiderata e scoprì la gioia di parlare parlare parlare, condividendo pareri e opinioni, di imparare da chi aveva più esperienza di lei, di ascoltare della buona musica, di godersi un paesaggio mozzafiato e di trasmettere tutto questo amore ed entusiasmo per la vita al suo bellissimo cucciolo.
A Massimo, che mi fa sentire una principessa ogni giorno di più.
E al mio cucciolo, che ha saputo accettare come un vero ometto i cambiamenti della vita e che, sono sicura, crescerà forte come una roccia.
Pubblicato da PaolaFrancy h 09:16 Etichette: il cuore, questa sono io
martedì 1 luglio 2008
è proprio un maschio
Quando era nella pancia pregavo in tutte le lingue perchè fosse un maschio e così ha voluto Dio: quando il ginecologo ha detto " che cos' è quella cosina lì che spunta???" suo padre non c' è stato più nella pelle e ha cominciato a dire "è un pisello, è un pisello, dottore, mi dica che è un pisello!!!"
Eh sì, perchè era un desiderio in comune.
E ora che non siamo più insieme mi chiedo: questo mio ometto come vivrà il rapporto con sua madre quando sarà più grande? Si farà lavare, vestire, toccare da queste mani femminili? Oppure la mia figura lo metterà in soggezione? E le partite allo stadio? Ci verrà anche con me? O mi vedrà solo come la rompiscatole, quella che gli farà fare i compiti tutti i pomeriggi mentre suo padre lo verrà a prendere per andare all' allenamento del pallone?
Chissà ... quel che è certo è che sono felicissima di avere accanto un "uomo" perchè so che mi proteggerà a spada tratta come un cavaliere difende la sua dama, lo so lo so, sono convinta che mi aiuterà a portare in casa la spesa come un boy-scout, mi sosterrà davanti alle malignità dei parenti-serpenti ( quanto vorrei che lo potesse fare già ora ... ), mi appoggerà nelle mie scelte.
Lo so perchè anche io farò così con lui. Passando sopra ogni cosa.
Pubblicato da PaolaFrancy h 15:18 Etichette: io e Francesco, mammità, sei buffo...
domenica 1 giugno 2008
le decisioni
Pubblicato da PaolaFrancy h 16:41 Etichette: il cuore, questa sono io
domenica 4 maggio 2008
la mia amica audrey
Oggi sarebbe il mio anniversario di matrimonio ... e invece ricordo - e ricorderò per sempre - questo giorno come l' anniversario della nascita di una bellissima persona: Audrey Hepburn.
Non ho la presunzione di parlare di lei come di un' amica, ma dopo aver letto e riletto la sua vita per mille e mille volte, mi sembra quasi di conoscerla.
Eri proprio una gran bella persona, Audrey, così umanamente diva e così divinamente donna.
E mi stai aiutando a ricordare questo giorno con poco - o quasi poco - dolore.
Pubblicato da PaolaFrancy h 13:47 Etichette: audrey, questa sono io
giovedì 1 maggio 2008
l' albero della vita
Pubblicato da PaolaFrancy h 10:42 Etichette: alberi, crescere insieme, il mio papà, io e Francesco, Iseo, le mie radici, le vacanze
domenica 30 marzo 2008
la fine di tutto e l' inizio di un amore
lunedì 14 gennaio 2008
inventarsi una strada
Pubblicato da PaolaFrancy h 17:29 Etichette: il mio papà, le mie radici, questa sono io