domenica 17 gennaio 2010
sabato 9 gennaio 2010
India


































Pubblicato da PaolaFrancy h 10:46 Etichette: aerei, dreams, è arrivato il Natale, il cuore, il mio uomo ideale, il Moschettiere, Il sud del Mondo, India, le vacanze, profumi, travelling
sabato 19 dicembre 2009
neve, ricordi. ti ricordi? oh, si' ...
Per la maggior parte dei milanesi neve significa solo problemi. E anche ora che sono diventata una campagnola, ancora il pensiero di una nevicata mi preoccupa.
Si e' comunque fatto perdonare aiutandomi ad appendere guanti, sciarpa e cappello al filo della stufa.

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Vivevano in un posto dove non faceva mai tanto caldo o tanto freddo, dove incontravano gente che parlava mille lingue diverse, dove si sentiva profumo di cannella, zafferano, peperoncino e vaniglia, dove gli uccelli volavano liberi sugli altipiani, dove le fortezze antiche sorgevano in mezzo al nulla e dove le donne erano di una bellezza esaltante, fatta occhi profondi e neri come voragini, di copricapi rossi e azzurri, ciondoli preziosi e bracciali infiniti.
Un giorno le due bimbe incontrarono un uomo e una donna venuti da tanto lontano e tanto diversi da tutte le persone che conoscevano. Avevano capelli biondi come l’ oro dei loro bracciali e occhi azzurri come la tintura che le anziane usavano per i cesti e i copricapi, parlavano una lingua sconosciuta e indossavano abiti dai colori tenui.
Questi due signori raccontarono alle bimbe che in pochi giorni le avrebbero portate con loro in un posto lontano, viaggiando su un grandissimo uccello grigio che andava veloce veloce.
E infatti così fu.
Il luogo in cui arrivarono non aveva un clima dove non faceva mai tanto caldo o tanto freddo, un popolo che parlava molte lingue, il profumo di cannella, zafferano, peperoncino e vaniglia, uccelli che volevano liberi sugli altipiani, fortezze antiche che sorgevano in mezzo al nulla o donne di una bellezza esaltante, fatta di occhi neri come voragini, di copricapo rossi e azzurri, ciondoli preziosi e bracciali infiniti… ma sentivano tanto caldo dentro la loro casa e tanto freddo toccando la neve fuori, ascoltavano suoni e sillabe già familiari, odoravano profumo di pane, rosmarino, agrumi e fragole, guardavano le rondini fare il nido sul loro tetto, vedevano castelli lontani sulle colline e tutte le mattine e tutte le sere osservavano affascinate quella donna bionda dagli occhi trasparenti che era la più bella che avessero mai visto e che chiamavano mamma.
Non dimenticarono mai le loro origini, ma vissero per sempre serene e felici, circondate da un affetto incontenibile e crescendo, conoscendo, moltiplicandosi, portarono avanti quella stirpe multietnica che, da quel momento, era ancora più ricca.
A Lorena e Alessandro, che hanno già raggiunto molte cime…… e che in 4 ne raggiungeranno tante altre………
Pubblicato da PaolaFrancy h 16:20 Etichette: aerei, bianca neve, countrylife, fratture rotture, gli amici, il Moschettiere, inverno, io e Francesco, mammità
domenica 6 dicembre 2009
io e il Moschettiere
E' un mix di selvaggio e galanteria.
E' uno che propone di andare a bere una bottiglia di champagne seduti sulla collina a guardare le vigne al tramonto - e io già mi sono messa gli stivali di gomma e la camicetta di seta e sono pronta per andare.
E' uno che potrebbe fare l' orto in smoking - e io lo seguo col vestito in chiffon.
E' uno che quando litiga corre fuori a piedi nudi e urla nel prato - e io lo guardo appoggiata allo stipite della porta un po' ridendo un po' piangendo.
E' uno che poi torna dentro e mi ama come nessuno mai.
E' uno che quando arriva a prendermi, si precipita giu' dalla macchina per aprirmi la portiera ma poi non dice cose sdolcinate - e io lo guardo con la coda dell' occhio e comincio a parlare parlare parlare.

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E' uno che per il compleanno mi regala un viaggio a New York ma, se mi rompo la caviglia e non posso partire, allora mi porta in montagna in braccio nella neve. Ed esce presto presto a prendere le brioches - e io fuori guardo l' alba.
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Stasera torna anche Francesco. Gli porto le decorazioni per l' albero. Noi due abbiamo una tradizione da rispettare.
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Nel frattempo il Moschettiere ha fatto una pausa dalla lettura del suo quotidiano e si è preparato una tazza di karkadé. Non capisco se la faccia schifata che ha è per il karkadè o se non ha più voglia di stare in posa perchè io possa creare questo suo ritratto.
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Ok, vado a zampettare nella neve ( come dice il Moschettiere ).
Pubblicato da PaolaFrancy h 08:36 Etichette: countrylife, è arrivato il Natale, fratture rotture, il cuore, il Moschettiere, il Moschettiere e le sue trovate, inverno, le pagine bianche, mountains, New York, questa sono io
mercoledì 2 dicembre 2009
Quanto 'so PERFETTA con la caviglia rotta
Pubblicato da PaolaFrancy h 13:05 Etichette: cattiverie, dai che ce la fai, fratture rotture, il Moschettiere, la gente, per ben apparire bisogna soffrire, questa sono io, tacchi 12