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sabato 11 settembre 2010

In tutto questo casino, almeno ho spazio per sognare.

Il venerdi' e' iniziato con mia mamma che alle 7 del mattino mi ha chiesto di comprarle un pigiama nuovo per la sua degenza in ospedale. Ok, una buona scusa per andare a fare shopping dopo il lavoro.

Entro da H&M ( sinceramente ... dove si comprano i pigiami??? Io ho tutto vintage, son fuori dal mondo ) e inizio a raccattare abitini in lame', maglie over-size a righe, shorts verde militare ( che alla fine ci stanno sempre ), t-shirts per Francesco, che sembra aver sviluppato un forte senso stilistico e ora vuole indossare SOLO magliette a maniche lunghe. Mi metto in coda alla cassa. Quando ho solo una persona davanti a me per pagare mi rendo conto di non aver assolto il mio compito. Mmmmh. Il pigiama. E in quel punto vendita H&M non vendono pigiami. Tiro su un paio di pantaloni morbidi in cotone color antracite e una maglia bianca con un sobrio scollo V.

Dopo aver portato Francesco da suo padre, fatto due ore in coda con il Moschettiere che odia il traffico milanese, recuperato la macchina alla stazione, raggiunto l' ospedale ... arrivo da mia mamma. Fiera, le mostro quello che avevo acquistato per lei. Ci e' mancato poco che non mi insultasse.

Ora. Capisco che per lei non esista nulla di meglio delle sue camicine da notte con pizzi, merletti e nastrini, abbinate alla vestaglia dello stesso colore e con gli stessi pizzi, merletti e nastrini.

Ma qualcuno deve capire anche me, visto che la mia giornata tipo e': sveglia ore 6,00 - sveglia bambino - lava bambino - vesti bambino - sfama bambino - prendi macchina - prendi treno - prendi filobus - lavoro - riprendi filobus - riprendi treno - riprendi macchina - risfama il bambino - rilava il bambino - rivesti bambino.

E, come se non bastasse, notte in bianco per il male alla gamba. Nelle tre ore in cui sono rimasta sveglia, e nell' attesa che il maledettissim oantidolorifico facesse effetto, ho creato la mia collezione su Polyvore , includendo tutto cio' che vorrrei indossare questo inverno.

Possiedo solo alcune delle cose che fanno parte della MIA pseudo-collezione. E cosi' e' ancora piu' divertente: altrimenti non avrei spazio nel mio immaginario per sognarle.

venerdì 3 settembre 2010

sogno un mondo senza soldi

Un giorno, quando avevo 8 anni, un' amica di mia mamma mi ha regalato 5,000 lire. L' ho costretta a venire in giro con me tutto il pomeriggio finchè non ho trovato qualcosa da comprare. Era impensabile per me tenere in tasca qualcosa.
Mia cugina, invece, con cui ci passiamo solo 3 settimane e con cui sono praticamente cresciuta insieme, aveva il salvadanaio della Barbie che esplodeva. Cioè, era letteralmente pieno di soldi. E non li spendeva. Io la tentavo: "Ma perchè non ti compri Barbie Cristal? Barbie Fior di Pesco, un mini-pony???". Niente. Neanche una piccola soddisfazione.
Io sono cresciuta con la filosofia di mia madre: una volta che si hanno i soldi per vivere dignitosamente ( che poi il concetto è relativo e soggettivo, giustamente. ), perchè star lì ad accumulare, accumulare, accumulare?
Le donne, poi. Io trovo le donne attaccate ai soldi così poco femmine. Non so, oltre che una questione puramente ideologica, comunistoide come sono io, ne faccio anche una questione di stile. Trovo realmente cheap una donna che parli sempre di soldi ( intendiamoci, non che io non abbia questo tipo di preoccupazioni, anzi, mi ritrovo spesso a fare i conti sul mio libretto ... ma quello è solo mio ).
Tipo quelle che devono rigidamente verificare che una cosa sia utile prima di comprarla o, peggio ancora, che un dono sia utile prima di accettarlo ( ma poi lo accettano ).
Poverine. Come possono ignorare il fatto che una bella borsa ( e sottolineo bella ) sia molto, ma molto utile ( Si risparmiano, in media, un paio di sedute dallo psicologo. Con una Birkin di Hermès, io, avrei l' esenzione a vita ).
O tipo quelle che non lasciano il marito perchè con il mantenimento non arriverebbero alla fine del mese e poi criticano chi si è separata dicendo che fa la bella vita con i soldi dell' ex-marito.
Mah. Una volta le donne erano diverse.
Si concedevano comunque. Si facevano anche mantenere, se dovevano.
Ma con stile. Questo progresso ci sta rovinando.
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p.s. Comunque io, nel mio piccolo delirio infantil-utopico, sogno un mondo senza soldi. Sì, senza Birkin, senza Chanel ( Oddio ... ), senza scarpe ( ok, magari un paio a testa ). E senza questi cavolo di soldi.

giovedì 30 luglio 2009

Francesco, sua nonna e Barack Obama

Sto leggendo un libro scritto da Barack Obama prima che entrasse in politica. Si intitola "Dreams from my father" ed è la storia della sua famiglia. Sono solo all' inizio ma già vedo trasparire la sua umanità che - sono sicura - è una delle cose di cui il mondo aveva bisogno.
E' vero, non si vive di sogni. Non si vive di pietà, solidarietà, rispetto. Anzi, si potrebbe anche vivere di tutto questo ma purtroppo non basterebbe per portare a casa la pagnotta ... e, soprattutto, a scalare la vetta.
O, meglio. questo è quello che ho sempre creduto: che nella vita andassero avanti solo quelli che non provano compassione, quelli che vanno dritti per la loro strada senza fermarsi ad aiutare e comprendere gli altri. Perchè questo è quello che ho visto e vissuto nel mio piccolo.
E invece quest' uomo mi ha dato la speranza di pensare che anche chi è UMANO - e non nel senso fisico del termine - potesse arrivare. Con carisma, capacità, fiducia in se stessi, intelligenza, studio, certo. Ma anche umanità.
E più entro nella sua vita e più ne sono convinta. Ho scelto di leggerlo in inglese proprio perchè volevo leggere le sue parole, non una traduzione.
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Francesco mi chiede spesso ultimamente di leggergli qualche riga in inglese. Mi guarda un po' stralunato un po' consapevole.
Così, ieri sera, mentre divoravo le parole di Obama ad alta voce ...

Non sono riuscita ad includere nel video le parole di mia madre che, quando Francesco ha riconosciuto il Presidente degli Stati Uniti, ha replicato: " Eh, sì, quello che vorrebbe tanto diventare quel nano malefico che abbiamo noi al governo".

Ok, è vero, i bambini sono di sinistra . Noi siamo di sinistra. Ma un bambino di tre anni appena compiuti non può essere sottoposto a un tale strazio da parte della nonna, che non perde occasione per tentare di indirizzarlo verso una tal direzione e se potesse gli canterebbe " Bella ciao" come ninna nanna. Anche perchè il bimbo mi sembra già abbastanza confuso di suo in quanto a politica e geografia.

Dai, su.

lunedì 15 giugno 2009

appassionata


Mi è stata passata da Trilly una bella patata bollente ( mi viene in mente un mio ex-collega che diceva sempre:" tieniti il bollente e dammi la patata", ma questa è tutta un' altra storia, va' ), un compito apparentemente semplice ma non per una come me che il dono della sintesi proprio non ce l' ha: devo scrivere 7 - solo 7 - cose che parlano di me.
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Ecco qua:

1) Sono appassionata. E' una cosa che mi è stata detta e sono convinta che sia l' aggettivo che mi descriva meglio. No, non in senso romantico, ma nel senso che mi faccio prendere e trasportare da qualsiasi emozione, anche minuscola. Mi appassiono subito. E a volte mi "spassiono" altrettanto in fretta;

2) Amo i FIORI, la campagna, i campi, le colline, gli alberi - da frutto in particolare, le more dei gelsi, le cascine ( così ho detto 8 cose in una, tiè );

3) Colleziono braccialetti vintage, ma ormai non ho più una lira e vivo di rendita;

4) Mi vesto sempre con le stesse cose, nel senso che metto gli stessi abiti per andare al lavoro, uscire la sera, passeggiare in campagna. Vario gli accessori ma non sempre, porto i tacchi anche nel fango;

5) Adoro i film di Audrey Hepburn e la considero l' unica vera icona dello stile che sia mai esistita;.

6) Ho un sogno nel cassetto: il giro del mondo con lo zaino in spalla. Io non ho avuto il coraggio di compiere quest' impresa, ma in Africa ho incontrato un ragazzo di Parigi che a 8 anni aveva promesso a se stesso che quando sarebbe arrivato all' età di 25 anni l' avrebbe fatto. Da quel giorno ho sempre immaginato di vedere mio figlio partire per quest' avventura per riabbracciarlo al suo ritorno più ricco e maturo ( faccio la figa ma ho già l' ansia adesso );.

7) Ho una vera e propria passione per il "corredo di casa", ovvero tovaglie, lenzuola, asciugamani ma anche piatti, bicchieri, vasi, ciotole, zuppiere, servizi da the. Meglio se vintage, come sempre ( vedi foto in alto a sinistra di alcuni tovaglioli vintage - appunto - che ho scovato nel cassetto di un vecchio armadio ).
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Purtroppo i punti sono solo 7 e non ho potuto scrivere che sono una madre "liberale", moderna, che però sogna ancora di tenere suo figlio di tre anni attaccato al seno, una figlia ribelle, una compagna rompiballe, una votante comunista. E una donna molto appassionata.

Voglio conoscervi meglio: Beba , Cinzia , Mamma in 3d e Paola ... mi dite 7 cose di voi?

venerdì 29 maggio 2009

vicini di oggi, parte II - sulla solidarietà con il popolo

Ieri altro giro, altra corsa, altri scatoloni.
Nel bel mezzo del casino arriva il proprietario di casa. Grazie agli insegnamenti di mia madre ( "per ben apparire bisogna soffrire" - penso abbia cominciato a dirmelo nella culla ), ero ancora intenta a spacchettare indossando un tacco 12.
In sostanza ero sporca, puzzavo, i capelli me li ero "lavati" in ufficio con lo shampoo secco all' avena ( non ho ancora la corrente, la caldaia non va e la mattina vado a farmi la doccia a casa di mia mamma che non ha lo shampoo perchè lei va solo dal parrucchiere ... stendiamo un velo pietoso ), ma almeno stavo sui trampoli.
Il signor proprietario di casa è stato molto cortese. Credo sia passato per rassicurarmi sulle due frustrate ( ebbene sì, sono due, non una!!! ) che si sono lamentate. Ho scoperto che queste ultime lo hanno beccato nella piazza del paese e gli hanno detto: "Ma insomma, chi ci hai mandato? ( ?!? ) Ha fatto rumore fino a tardi, al mattino presto ha tirato su la tapparella di colpo e abbiamo fatto un salto nel letto ... e poi ... cammina con i tacchi in casa!!!"
Dunque, a parte che "Chi ci hai mandato?" ... ??? Ci sono rimasta di merda. Mi sono detta: "1) ci vuole un bel coraggio a dire una frase del genere 2) non hanno un po' di "pietà" per una ragazza sola con un bambino? Anzichè stare lì a spiare dietro le tapparelle e controllare quanti scatoloni porto, perchè non vengono a chiedermi se ho bisogno di qualcosa?"
Eh, certo, nella loro testa "donna sola con bambino" = "questa apre una casa d' appuntamenti e quando avrà un cliente lascerà il bambino urlante chiuso in bagno"
Sorvolerei poi sul discorso del rumore, visto che stamattina alle 5,20 mi sono svegliata IO perchè qualcuno stava trascinando i bidoni dell' umido e che alle 6 sono partiti 42 motorini dai box.
Ma sui tacchi non sorvolo, no. Eccheccavolo, io ci vivo con i tacchi. Sono andata a partorire con il tacco ( qui sono dovuta scendere a compromessi, il tacco 12 non avrebbe retto i miei 30 kg in più ), rincorro mio figlio al parco con il tacco, guido con il tacco, prendo il treno, la metro e il filobus con il tacco.
Vuoi che non possa camminare a casa mia con il tacco, soprattutto quando sotto ho solo i box e i 42 motorini che partono ogni mattina alle 6?
A me toccami tutto ma lascia stare mio figlio, le persone che amo e i miei tacchi 12.
Vorrei che alle zabette frustrate fosse chiaro il messaggio. Devo solo pensare come farlo pervenire. Lascio un biglietto con l' indirizzo del blog?
Oppure avevo pensato anche a questa scritta:
"Vi chiedo di essere essenzialmente umani, ma così umani da avvicinarvi al meglio di ciò che è umano, purificare il meglio dell'uomo attraverso il lavoro, lo studio, l'esercizio della solidarietà continua con il popolo e con tutti i popoli del mondo ..."[Ernesto Guevara de la Serna, El Che]
In fondo, non vedo perchè dovrei soffocare la nostra anima comunista ( mia e di Francy )
Almeno, se lascio il messaggio stasera, domani in piazza le due frustrate avranno degli argomenti: diranno che nel loro cortile è arrivata una poco di buono che non ha marito ma ha un bambino, che la sera e la mattina presto fa dei balletti porno sui tacchi 12, che ha una marea di scatoloni ( chissà cosa ci sarà mai dentro, sicuramente manette e fruste ) e ... pensate ... è anche comunista! Roba da non credere!!!
Uff ... non ci sono più le ragazze di una volta ...

martedì 5 maggio 2009

I bambini sono di sinistra



" I bambini sono di sinistra. Di sinistra, sì, nessun dubbio. Non soltanto per i pugnetti stretti in segno di protesta.
I bambini sono di sinistra perché amano senza preconcetti, senza distinzioni.
I bambini sono di sinistra perché si fanno fregare quasi sempre. Ti guardano, cacci delle balle vergognose e loro le bevono, tutti contenti. Sorridono, si fidano. Bicamerale! Sì, dai!
I bambini sono di sinistra perché stanno insieme, fanno insieme, litigano insieme. Insieme, però.
I bambini sono di sinistra perché se gli spieghi cos'è la destra piangono.
I bambini sono di sinistra perché se gli spieghi cos'è la sinistra piangono lo stesso, ma un po' meno.
I bambini sono di sinistra perché a loro non serve il superfluo.
Sono di sinistra perché le scarpe sono scarpe, anche se prima o poi delle belle Nike o Adidas o Puma, o Reebok, o Superga gliele compreremo. Noi siamo No-Logo, ma di marca!
I bambini sono di sinistra malgrado l'ora di religione obbligatoria.
I bambini sono di sinistra perché comunque, qualsiasi cosa tu gli dica che assomigli vagamente a un ordine, fanno resistenza. Ora e sempre.
I bambini sono di sinistra perché occupano tutti gli spazi della nostra vita.
I bambini sono di sinistra perché fanno i girotondi da tempi non sospetti.
I bambini sono di sinistra perché vanno all'asilo con bambini africani, cinesi o boliviani, e quando il papà gli dice "vedi, quello lì è africano", loro lo guardano come si guarda una notizia senza significato.
I bambini sono di sinistra perché quando si commuovono piangono, mentre noi adulti teniamo duro, non si sa bene perché.
I bambini sono di sinistra perché se li critichiamo si offendono. Ma se li giudichiamo non invocano il legittimo sospetto, e se li condanniamo aspettano sereni l'indulto che prima o poi arriva: la mamma, Ciampi, il Papa.
I bambini sono di sinistra perché si fanno un'idea del mondo che nulla ha a che fare con le regole del mondo.
I bambini sono di sinistra perché se gli metti lì un maglioncino rosso e un maglioncino nero scelgono il rosso, salvo turbe gravi - daltonismo o suggerimento di chi fa il sondaggio.
I bambini sono di sinistra perché Babbo Natale somiglia a Karl Marx. Perché Cenerentola è di sinistra, perché Pocahontas è di sinistra. Perché Robin Hood è di Avanguardia Operaia e fa gli espropri proprietari.
I bambini sono di sinistra perché hanno orrore dell'orrore. Perché di fronte alla povertà, alla violenza, alla sofferenza, soffrono.
I bambini sono di sinistra perché il casino è un bel casino e perché l'ordine non si sa cos'è.
I bambini sono di sinistra perché crescono e cambiano.
I bambini sono di sinistra perché tra Peter Pan e Che Guevara prima o poi troveranno il nesso. I bambini sono di sinistra perché, se ce la fanno, conservano qualcosa per dopo. Per quanto diventa più difficile, difficilissimo, ricordare di essere stati bambini. Di sinistra, poi."
Claudio Bisio.
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Beh, io mi ricordo benissimo di essere stata una bambina, e di sinistra. Anche perchè, per evitare che mi dimenticassi di esserlo stata, mia madre tornava dal lavoro tutti i giorni con un garofano rosso nell' asola del tailleur. Stava da Dio con il filo di perle. Che chic.
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Comunque, per la cronaca, ieri sera una signora ha indicato Francesco con il dito dicendo alla persona che era con lei: " Guarda, un piccolo Che in miniatura!".
A parte la field jacket verde militare e l' aria da combattente, non vedo molta somiglianza tra mio figlio e il Che. Però ... come mi sono gasata, orgoglio di mamma. Oggi gli compro il basco. Il ciuccio fà da sigaro.

martedì 28 aprile 2009

supermercati

Questa mattina Francesco ha protestato perchè voleva andare alla Coop invece che al Gigante. Così piccolo, così comunista.
Alla fine ha vinto il Gigante, ma solo perchè la Coop ha un parcheggio talmente scemo da scoraggiare qualunque mamma sotto il diluvio universale che era in corso. Quando siamo arrivati, sapendo di essere "in castigo" per alcune marachelle combinate prima di uscire di casa, Francesco ha cominciato diligentemente il giro dei corridoi senza mettere nel piccolo carrello che stava spingendo ovetti kinder, focacce, caramelle, uova, platani cubani, come invece fa di solito.
Ma ad un certo punto le tentazioni che aveva sotto agli occhi e l' incontro con un piccolo nemico pubblico alto quanto lui, gli hanno fatto dimenticare tutti i buoni propositi e, in men che non si dica, il famoso carrellino è stato riempito con una zuppa that's amore verde, i ravioli al prosciutto crudo di nonna amelia, 3 ovetti kinder e l' immancabile platano, che il reparto ortofrutta continua a voler piazzare proprio in basso a destra.
Ovviamente intenzionata a non comprare tutto quello che conteneva il carrellino di Francesco, mi sono sistemata in coda, cercando con un piede di sbarrare la strada a Francesco che mirava ai surgelati e con l' altro a fare lo stesso con il solito vecchietto sgamato che cercava di superarmi. A me fai tutto, ma non questo. Chiedi e ti sarà dato.
Dopo aver capito che doveva starsene lì in coda, Francesco ha pensato bene di rompere il famoso carrellino, con il suo dolce peso. Ed ecco decine di occhi di vecchiette puntati sulla madre del piccolo teppista che ha rotto il carrello; c' è quella che si aspetta una berla e quella che guarda impietosita, ma entrambe sono pronte a farti sentire una merda di madre se fai la mossa sbagliata - cioè, una qualsiasi.
Io me ne sono fregata, ho fulminato mio figlio con lo sguardo, l' ho sgridato e gli ho detto un paio di cosine talmente sottovoce che nessuna rompiballe può aver sentito.
Ma in agguato c' era la cassiera, che per punirmi ha battuto tutti i prodotti nel giro di un nano secondo. Mai vista una cassiera così veloce. Proprio oggi che non avevo fretta. Ovviamente ho creato la coda, tanto ero intontita a guardare la sua velocità megagalattica.
Mi sa proprio che dall' "altra parte" non ci torno più. Ritorno al solito scomodo parcheggio da comunisti.

venerdì 10 aprile 2009

fiducia

Allora ... sono stata propositiva e mi sono ripromessa di vivere questa Pasqua da sola con un sorriso.
Ma ieri pomeriggio, quando stavo per trovare la mia pace interiore dopo tre sedute di yoga faidatè, quattro tisane rilassanti ( e drenanti, già che c' ero ) e una notte trascorsa dalla Marta a chiacchierare ... mi chiama un mio carissimo amico:

( le parole tra le parentesi sono i miei pensieri )

X: " ciao Paola, come va? ... io sono un po' così ... mi è venuto un velo di tristezza ... "


Paola: ( " hai beccato quella giusta per tirarti su il morale ... " ) " perchè??? cosa sarà mai successo? " ( " con me fanno tutti così, sdrammatizzano ... allora lo faccio anche io" )


X: " ma no, niente di particolare ... è che sono in macchina e penso ad un po' di cose ..."


Paola: " cazzo, X., ci sono già io che penso. Tu non puoi, non devi, tu sei quello che quando devo dire una cosa seria, mi prende in giro e mi dice di non rompere le palle. Se ti deprimi anche tu a chi si possono rivolgere tutte le tue donne??? "


X: " ma no, dai, non è che sono triste, però mi sono proprio reso conto che nella vita devi giocartela solo con te stesso, al massimo tradisci te stesso, ma non gli altri. perchè essere tradito è proprio brutto, a questo punto preferisco non avere nessuno e fidarmi solo di me stesso. Però adesso sono qui che guardo le montagne assolate e già sto meglio."


Paola: ( " vaff... a te e alle montagne, io son qui in mezzo ai palazzi milanesi ... vabbè, discorso pesantino, proprio adesso ... niente, uno s' impegna ma poi alla fine vedi che la malinconia ti viene a cercare? " ) " ehhh, va bene. hai ragione, ma adesso cosa c' entra? qualcuno ti ha fatto qualcosa? "

X: " no, anzi ... sì. Se pensi a Y, per esempio, eravamo tanto amici poi più niente, non ci salutiamo nemmeno. Se poi pensi a Z, stessa cosa, anzi peggio, mi ha leccato il culo per anni e quando ha ottenuto quello che voleva, non mi ha neanche più chiamato, eccetera eccetera. sai che W. non è nemmeno andato al funerale di XY. ? dopo tutti quegli anni ... "


Paola: ( spinta da un luuungo confronto con un amico, che in questi giorni mi sta impegnando e facendo sputare sangue, avrei voluto buttargliela lì quella della società che è malata, che ci ha alienati, che ci ha portati a pensare solo a questi benedetti soldi e ai nostri interessi ... ma mi avrebbe mandato a cagare subito. E poi non posso incolpare il capitalismo anche per la depressione del mio amico ... ) " sì, va beh, X, lo so è osceno se ci pensi, ma ... non pensarci. In fondo sono persone a cui non vale proprio la pena di dedicare i tuoi pensieri. Come sono arrivate nella tua vita, se ne possono andare ... perchè ti fa soffrire così questa cosa? ci sarà sicuramente qualcun altro che è lì pronto a giocarsela con te, no? E una di questi "qualcun altri" sono io. Non fidandoti di nessuno tradisci comunque te stesso. Perchè rimani solo ... e senza neanche averci provato. "

... ovviamente mi sono commossa da sola, mi faccio questo effetto io. Sono a questi livelli.
Comunque poi la conversazione ha subito preso una piega diversa ed è terminata con una battuta e una risata, come al solito. Così ho salutato il mio carissimo amico ... e, visto che per me è impossibile voltare pagina così velocemente e nella mia testa le riflessioni vanno avanti a oltranza, ho deciso di guardare per la prima volta le immagini dei funerali in Abruzzo. Per farmi ancora un po' del male e per smetterla di ignorare ciò che stavo cercando di evitare da ieri mattina, per non deprimermi ulteriormente. Mi sono fatta il mio bel pianto di un quarto d' ora, un' altra mini seduta di yoga faidaté ( che poi so solo la posizione dell' albero che mi ha insegnato la Lollo ), la tisana l' avevo finita ma va bene così.
Nel frattempo "qualcuno" mi ha distratto, dicendo che "offre le sue case ai terremotati". La domanda sorge spontanea: " Ma dove metterà tutti i tuoi amici che vengono per il G8 della Maddalena quest' estate??? Dà via così la sua bella casa in Sardegna ??? ".
Piuttosto che credere a certe parole e fidarmi di certe persone, preferisco tradire me stessa. Anche perchè anzichè darmi speranza, mi hanno aumentato la tristezza queste stronzate.
Cioè, per un attimo mi ha fatto quasi pena nella sua politica de' noaltri. Mi è quasi parso umano ( spero che mia madre non legga MAI queste parole ). Ma so che non lo è.
Però spero di ricredermi, per il bene di quelle persone. Magari questo fatto così tragico lo ha cambiato, magari ricostruirà l' intero Abruzzo in un anno e 1/2, con sei mesi di scarto, annullerà tutte le duecento leggi che ha fatto per pararsi il culo da quando è al governo, e smetterà di farci fare figure di merda con il mondo intero.
Ah, no, no ... questo è troppo ... se offre la sua casa in Sardegna ai terremotati prenota subito un' intervista con la tv tedesca e racconta a tutti che dal campeggio in montagna sono passati a quello al mare ...
Maaaamma che tristezza. E che fatica dare fiduca alla gente.
Tanto oggi comincio il punto croce. Non vedo l' ora, mmmmhhh ... sono tutta un brivido ...

Che qualcuno mi sgridi, se ha il coraggio. Sì, sì, dico anche a te, M.


mercoledì 8 aprile 2009

ora sì: ovvietà, umiltà e pietà

Ora sì, me la sento. Non di creare un nuovo inno sull' onda di quello della rivoluzione francese come può sembrare dal titolo, ma di parlare di ciò che è successo nei giorni scorsi in Italia.
Il web pullula di post, articoli, video, notizie dell' ultima ora, e chi più ne ha più ne metta.
Persino il famelico facebook - che comincio ad odiare, anche perchè la mia amica Valentina che è partita alla volta del Canada non mi dà sue notizie via e-mail perchè tanto "la trovo su facebook " - ha ottenuto elogi per aver permesso di sapere se erano vivi amici o parenti che abitavano nelle zone terremotate.
Va bene la tecnologia, gli aggiornamenti in tempo reale, la diretta ... ma siamo andati oltre, molto oltre. Ha ragione Marilde , abbiamo mostrato tutto.
Abbiamo anche parlato a vanvera, se è per questo. Abbiamo detto davanti ad una telecamera che "ci sono dei bassi ( sotterranei, credo. ndPaola ) in cui OVVIAMENTE vivevano degli albanesi che dormivano sulle brandine".
E uso la prima persona plurale - nonostante a parlare fosse un solo giornalista - perchè sono una cittadina italiana, inevitabilmente parte di questo popolo che sta inglobando barconi di gente e pullman passati di sgamo alle frontiere. Questo nuovo popolo che non riesce ad accettarlo, nonostante sia erede di quegli italiani che ad inizio secolo sono andati a cercare fortuna al di là dell' Atlantico perchè al di qua di speranze non ne avevano.
Ma non abbiamo più l' umiltà di ammetterlo. No, non è più affar nostro. Noi ora facciamo il G1, G2, G3, fino al G20 e siamo entrati nei "grandi"; noi ora non siamo più quelli che partiamo con la valigia di cartone per la Svizzera, la Germania, l' Argentina, il Canada. No, noi ora siamo quelli che abitiamo dove la gente arriva e spera di trovare l' oro. E invece questa gente ha anche trovato la morte ... insieme a noi, certo. Eh sì, viviamo tutti insieme, non ve ne siete accorti?
Io - e ritorno ad essere io - provo pietà per tutti, allo stesso modo.
Provo una gran pietà in questo momento. Io che sono un caso strano, io che sul filobus guardo gli altri e mi fanno pena, tutti. Ma tutti tutti. E quasi sicuramente saranno mille volte più felici di me, ma il viso stanco della gente mi fa questo effetto, è più forte di me.
Secondo me è colpa del fatto che all' università ho studiato Lingua e Letteratura Russa, tutta quella tundra, quella neve, quel tempo che non passa mai, quel filo di tristezza ... se rinasco mi specializzo in Letteratura americana, magari il capitalismo mi aiuta a fottermene di tutti.
... ma a quel punto non credo sarei felice ... preferisco interessarmi alla gente, IO.