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venerdì 4 maggio 2012

Francesco e Istanbul, la loro prima volta.

Era come se si fossero già visti. Ma finalmente si sono abbracciati.
Francesco (che non vuole mai farsi fotografare) e Istanbul (o meglio, solo un piccolo piccolissimo scorcio):







Presto pubblicherò le foto dell' appartamento in cui siamo stati. Perché io credo fermamente che questa città debba essere vista da chiunque e che il modo migliore per farlo sia assaporarla dalle finestre di una vecchia casa.
 
p.s. questo viaggio è stato il mio primo grande regalo a mia madre. Il fatto che ci fosse anche Francesco, sono sicura, lo ha reso ancora più speciale e indimenticabile.

mercoledì 8 settembre 2010

evet, hayir

Quando siamo stati a Istanbul a fine agosto, io e il Moschettiere abbiamo trovato la città invasa da striscioni riportanti le scritte "evet" - sì - e "hayir" - no.
La prossima settimana, alla fine del Bairam ( la festa che segue il Ramadan ), ci sarà un referendum realmente importante per la storia della Turchia, ma anche quella di tutti i paesi del Medio Oriente - e quindi anche per noi.
Nel 1923 Mustafa Kemal Ataturk fondò la Repubblica Turca, laicizzando lo stato, proibendo l' uso del Fez, riconoscendo la parità dei sessi, adottando l' alfabeto latino. Insomma, improntò il tutto basandosi su un modello di stampo occidentalista.
Purtroppo non ho avuto la possibilità di informarmi molto bene su questo personaggio e quello che so, l' ho appreso da qualche veloce lettura, ma soprattutto, parlando con gli amici turchi. C' è chi dice che Ataturk sia stato lungimirante, avendo creato una costituzione molto moderna e che il suo modo di agire avesse come fine la sicurezza e la stabilità dello Stato. C' è chi lo vede come un dittatore, avendo lui creato un sistema autoritario, basato sul governo unico.
Il referendum dei prossimi giorni riguarda alcuni articoli dell' attuale costituzione turca, che è ancora la stessa creata a suo tempo da Ataturk. La laicità dello stato è messa in discussione.
Molti nostri amici voteranno Hayir - no - perchè vogliono che la Turchia rimanga uno stato laico. Ma la maggioranza del popolo turco, secondo le previsioni, voterà Evet - sì.
Ho parlato molto con una mia amica che voterà Evet e le ho chiesto cosa farebbe, per esempio, se la costituzione cambiasse e il suo futuro marito potesse avere più mogli. Mi ha risposto citandomi il Corano.
Mah. Da una parte mi viene in mente Sakineh ( per estremizzare, ma neanche più di tanto ). Dall' altra, credo sia difficile e non corretto parlare ed esprimere giudizi vivendo una realtà così diversa e non conoscendo a fondo la storia della Turchia e, soprattutto, una religione complessa come l' Islam.
E' però corretto parlare in quanto donne, questo sì.
Per ora attendo l' esito del referendum. Cosa succederà?

martedì 20 luglio 2010

siamo una grande famiglia allargata. con delle belle scarpe, anche. ( quando le mettiamo )

Abbiamo tanto spazio. Ma stiamo sempre tutti vicini vicini.

Quando soffiamo sulle candeline della torta di compleanno, dobbiamo scendere dalla sedia e dare un bacio a Tosca, perchè ci lasci continuare.

Quando mangiamo, lo facciamo tutti contemporaneamente ( umani e animali ). E i nostri ospiti turchi seguono i ritmi della famiglia.

In realtà c' è sempre qualcuno che mangia, quindi il nostro sincronismo non vale molto.


Quando cerchiamo di scattare una foto, dobbiamo sempre mettere in preventivo l' inclusione di un elemento esterno.
E quando formiamo una fila indiana, non ci sono mai due soli partecipanti.

Nei giorni scorsi Francesco è partito per il mare e io sto facendo riposare la mia povera gambetta ( la sera, al ritorno dallo showroom ... ), mentre leggo in veranda "The Shoe Princess's guide to the galaxy" ( l' unica al mondo - credo - che può leggere contemporaneamente questo libro e l' autobiografia del Mahatma - Ghandi, nda - ) e penso a quali diamine di scarpe potrei indossare per non forzarla troppo e preservare quel briciolo di femminilità che ancora fa capolino e che non vuole saperne di abbandonarmi.
E per fortuna, cara. Cara la mia femminilità. Se non ci fossi tu sarei già perduta nel limbo della scarpa anonima.
Un mondo di cui non voglio entrare a far parte, nemmeno quando vado a bagnare l' orto, a raccoglier fiori nei prati, a prendere le uova dalle nostre galline.
( mi dispiace non averle fotografate, ma loro sono molto, molto riservate )

nelle foto, dall' alto:

Francesco il giorno del suo 4° compleanno, con Tosca, Oro e Argento.

Nuket & Timur ( i nostri amici turchi ) nella nostra cucina con Francesco

Twenty Millions ( il nostro cavallo ) che pascola & Peonia e Ortensia ( le nostre pecore ) in "casa". Nella foto di destra, Nella con i suoi cuccioli.

Io, il Moschettiere e Tosca

Dal primo: ilo Moschettiere, Peonia, Ortensia, Francesco.

mercoledì 2 giugno 2010

racconti al ritorno da un' antica metropoli

Il sabato mattina, a Istanbul, si fa colazione con gli amici e le loro famiglie, guardando dall' alto il Bosforo dal chiosco di Malta nel giardino di Yildiz, quartiere di Besiktas.
Si riceve in regalo da Nuket una piantina di vigna caracalla e si fanno le giravolte con Kaan, il figlio di Timur.
Poi, dopo aver visitato Aya Sofia e la Moschea Blu, si fa un giro al Gran Bazaar - che a me sembra solo una bella trappola per turisti attirati da borse tarocche, anche se merita di essere visitato per la sua architettura.
E poi. Poi a passeggio per le stradine di Eminonu, a comprare zucchero al limone e alla cannella, sucuk ( dall' spetto veramente equivoco, ma buonissimo ), marmellata di rose, miele in favo, sapone e conchiglie . Anche una bella clutch bag, con la sensazione di essere nel pieno del periodo piu' kitch della propria vita.
Al mercato dei fiori di Istanbul vendono anche le sanguisughe. Tra le rose, il basilico viola, le oche e i conigli.
E la sera ti vengono in mente questi scorci cosi' genuinamente orientali quando ti siedi su un terrazzo del quartiere di Pera in un moderno ristorante che si chiama
360 - perche' da li' si vede la citta' di Istanbul a 360 gradi.
Poi si riparte, il giorno dopo. E si scopre che Carlo Alberto e' morto di indigestione. Gli eravamo gia' affezionati - e vederlo bruciare e' stato orribile.
Per fortuna il Moschettiere e' un cinico. Io non avrei mai potuto farlo.
Francesco fa finta di credere che Carlo Alberto sia in ospedale con il mal di pancia. Ma secondo me ha capito tutto.
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... Istanbul:





venerdì 28 maggio 2010

alba a Istanbul - live

Come sempre abbiamo rischiato di perdere il volo, io e il Moschettiere. Non solo - il Moschettiere ha rischiato di perdere anche il passaporto, al momento dell' imbarco. Le hostess si sono persino segnate il suo nome per sfuggire a lui e alle sue trovate, nel caso dovessero rivederlo ad un imbarco futuro.
Alla fine sono stati solo dei rischi. Siamo arrivati.
Non vedevo l' ora di visitarla con lui, questa Istanbul, che è casa sua.
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E' l' alba. Di un nuovo viaggio.

domenica 1 novembre 2009

a proposito di forza


E' strano come io mi veda sempre diversa da come mi vedono gli altri. Ed è strano ricevere un premio e sentirsi dire che sono forte. Proprio in questi giorni di pura impotenza.
Allora grazie a Diletta e Yaya e una precisazione: io non sono forte. Faccio la dura e mi butto nelle cose a 100 all'ora ma la sera stringo il cuscino e piango.
E mentre stringo il cuscino e piango, spero di cambiare e di cominciare ad aver voglia di sedermi sulla riva a guardare il fiume , anziché continuare a voler navigare le sue rapide. Perchè so che soffrirei meno.
( tra parentesi: mi scuso per non aver pubblicato e ringraziato prima ma nei giorni scorsi ho fatto da interprete per una persona che aveva dei fornitori turchi in visita in Italia ... e dovevo "interpretare" dal mattino presto alla cena, in cui questi poverini abituati a mangiare solo carne dura appesa ad uno stecchino, scoprivano le bellezze della cucina italiana )
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Comunque, ci sono vari blog che vorrei segnalare, ma in questo momento ho veramente pochissimo tempo per scrivere. Allora ne segnalo un paio ( Cinzia/Mamma fortunata e Lady/Finché giudice non ci separi ) perchè sono scritti da donne "sole", che poi forse tanto sole non sono. Insomma, come me.
Da donne forti, deboli, dure, fragili, chi lo sa.
E in fondo chi se ne frega. Tanto noi avanti ci andiamo comunque.
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p.s. Beba mi ha suggerito di inventare una storia da raccontare a Francesco per fargli capire che non deve picchiare gli altri bambini. Per ora è un piccolo successo, nel senso che è un modo per farlo stare seduto ad ascoltare 5 minuti. Che poi metta in pratica l' insegnamento della storia, beh, per ora la vedo dura.
E a proposito di fiabe, mi è stato chiesto di pubblicare una favola scritta qualche anno fa per un' occasione speciale. Lo farò, Alessandro, Lorena, Bety e Synta. Lo farò perchè per me è stato un momento speciale e perchè è giusto dare testimonianza della forza di questo grande, grandissimo amore.
p.p.s. oggi è un giorno particolare per me. un abbraccio al mio papà che mi guarda dal cielo.