Mattino {live from Istanbul}
Mia madre nella stanza accanto.
In effetti sono le 6 del mattino e, calcolando il fuso, in Italia sarebbero le 5.
Ma la preghiera che arrivava da un minareto molto vicino mi ha svegliata un' ora fa. O meglio, ero già sul chivalà e quel forte canto microfonato mi ha dato il colpo di grazia.
Questa notte qua fuori è successo di tutto. Ad un certo punto pensavo che stessero spostando una casa. Ora si sentono le navi che arrivano e i gabbiani che le seguono. Quasi silenzio.
L' appartamento che abbiamo preso è proprio accanto alla torre di Galata, nel quartiere italiano.
Anzi, genovese. È il mio preferito, qui a Istanbul.
Per la posizione, lo stile delle case - vecchie - e per il fatto che pur avendo qualcosa di turistico, è frequentato da istanbuliani. Questo appartamento è bellissimo.
Da uno dei balconcini si vede il mare. I proprietari hanno lasciato dentro tutto e il ragazzo che ci ha dato le chiavi mi ha persino detto che posso prendere i vestiti che voglio e metterli. Non esageriamo. Anche se la tentazione è molta, la ragazza ha del gusto.
In cucina ci sono le pentole appese con l' aglio. In alcuni punti ancora i vecchi stucchi sui muri.
Spero che mia madre questa mattina non si lamenti troppo del casino di stanotte. Mi vedo già mentre litigo con lei attraversando il ponte di Galata e godendo - comunque - di quel vento che solo lì c' è.
Di quel profilo, con i minareti e il promontorio del Topkapı, di quei pescatori che ti guardano quando passi ma se ne fregano anche.
Tutti continuano a dormire, qui. Io proprio non ci riesco. Buongiorno, mia Istanbul.