Trascinare il Moschettiere nei sotterranei di un edificio del Suriye Pasaji, Istiklal, e' stata un' impresa. Ma alla fine anche lui e' stato contento ( ?!? ). Quando siamo scesi da "By Retro", abbiamo trovato ad accoglierci Jose Miguel, un ragazzo spagnolo vestito da donna - l' ho adorato da subito, io - trapiantato a Istanbul per amore. Niente di meglio per essere accompagnate, cullate, consigliate alla ricerca di qualche pezzo vintage.
Lo scantinato si e' rivelato un gran bazaar, ben arredato e fornito. Con una bella atmosfera, di quelle che piacciono a me, con le persone che cercano, frugano, provano. Ho acquistato due paia di stivali a 30 lire turche il paio ( 15 euro ) e due meravigliosi abiti lunghi a fiori. Uno con grandi petali sui toni del blu - da indossare per una passeggiata al tramonto ( o per andare a bere un chai/the sulle terrazze sul mare della parte asiatica, perche' no ). L' altro abito e' una sottoveste beige/arancio, veramente "Seventies", che mi ricorda mia madre quando ero piccola.
Avevo bisogno di fiori per soffocare il desiderio di Francesco e non farlo uscire .
Purtroppo Istanbul non ha una grande cultura vintage ( reduce dal Regno Unito, io ... ) ed e' difficile trovare negozi di questo tipo. L' antiquariato e' piu' diffuso, ma molto caro e questo e' un gran peccato, visto che ci sono luoghi che pullulano di botteghe stracolme di piccole meraviglie, purtroppo spesso non abbordabili o comunque overprized.
Ma per fortuna il vintage non e' solo nei nostri giochi di donna. Non e' un vestito, un ciondolo. Non e' uno sfizio.
Vintage e' la memoria di quello che e' stato. E' una casa stretta e chiusa tra le altre, con una targa fuori. E' il quartiere di Galata, di Brera. E' una finestra sul Bosforo, sul Duomo, sul giardino davanti a casa. E' una vetrina con 200 cucchiaini d' argento. E' una piastrella del Topkapi, della cucina di mia madre. E' un mercato, una bottega, un pasaji. E' un libro, una poesia, una fotografia. E' uno stile di vita.
E' dover ammettere ogni giorno che ieri era meglio di oggi.
O forse no.
Forse, forse no.
.
A Laura:
Su un viaggio
Apriamo le porte
chiudiamo le porte
passiamo le porte
e alla mèta dell'unico viaggio
né città né porto.
Il treno deraglia
la nave naufraga
l'aereo s'abbatte
un biglietto è stampato sul ghiaccio.
Se potessi
ricominciare o no questo viaggio




