giovedì 12 luglio 2012

It' s all about the dress (Cit)

Io dico sempre: "Non è l' abito che fa il monaco, ma il monaco che fa l' abito".
Siamo noi che decidiamo come porci rispetto a noi stesse, al nostro specchio, alle altre persone.
Siamo noi che comunichiamo: "sono stanca" oppure "mi sento bene" o ancora "sto malissimo, ma questo vestito mi aiuterà a non stare peggio facendomi sentire bella".
Se è vero che la personalità ha mille sfaccettature ma è una sola, è altrettanto vero che lo stile di una persona è di solito definito, ma costituito da tante piccole variabili che aiutano a comunicare ciò che sente/vuole/deve dire.
Io, per esempio, ho uno stile abbastanza minimal. Mi piacciono i capi basici, puliti. Non amo le scritte sulle magliette, i loghi sulle borse.
Se sono stanca e inquieta cambio look mille volte al giorno e finisco sempre per non piacermi.
Quando invece sono proprio io e mi sento appagata delle cose che ho, mi vesto in un attimo e quando mi guardo allo specchio vedo i vestiti che ho scelto come se fossero una seconda pelle, qualcosa di veramente mio, che mi definisce, che mi permette di comunicare meglio.
Posso uscire in miniabito e sandali piatti, come con una gonna a tubino e un paio di tacchi o ancora con un paio di jeans e un top di pizzo. Sono io (sono io, dentro) il monaco che decide quale abito mettere e cosa comunicare.
Perché l' abito non fa il monaco? Perché se indosso un paio di scarpe da tennis non è detto che sia una sportiva. O perché se porto un abito succinto non è detto che voglia sedurre. Semplicemente, mi fa stare bene. Vogli oessere così, in quel momento.

Non sono completamente d' accordo con alcuni passaggi del libro "It' s all about the dress", di Vicky Tiel (lei è la creatrice del meraviglioso abito rosso che Julia Roberts indossa per andare all' opera con Richard Gere in "Pretty Woman") perché credo che un abito non sia solo uno strumento di seduzione fine a se stessa.
Non mi piace l' idea di usare un abito per sedurre. Mi piace l' idea di usare un abito per sentirsi bene. Da lì alla seduzione c' è solo un piccolo passo.
Non so se avete mai visto una donna entrare in un locale con l' idea di attirare gli sguardi degli uomini chiaramente stampata sulla sua faccia. Ecco, magari insieme a quell' idea, anche il non sentirsi propriamente a suo agio negli abiti che porta è chiaramente stampato sulla sua faccia. Forse riuscirà a sedurre. Ma non sarà lei ad averlo fatto, bensì il suo vestito. O i suoi tacchi tirati fuori dall' ultimo scaffale della scarpiera solo con quell' intento.
No, se una donna vuole sedurre deve affidarsi a se stessa e vestire la sua pelle con le cose che sente davvero sue, che siano un paio di sneakers o un paio di tacchi 12 (spesso io incito ad usarli ma, attenzione, io parlo della volontà di sconfiggere la pigrizia di indossarli anche quando se ne avrebbe voglia - questa è tutta un' altra storia).

Esattamente come siamo pronte a piangere, ridere, amare, odiare, così anche il nostro armadio è un insieme di emozioni/sentimenti/reazioni trasformati in materia colorata e pronti per diventare la nostra seconda pelle.
Un attimo prima siamo monache e quello subito dopo siamo delle poco di buono. E allora? Siamo belle per questo, noi donne. Perché abbiamo ereditato un unico corredo cromosomico, ma sappiamo diventare chi vogliamo con quello cromatico - e non solo - che possiamo scegliere ogni giorno. 

9 commenti:

Viviana ha detto...

Come sono d'accordo Paola! Io mi vesto proprio a seconda di come mi sento... Oggi per esempio mi sento abbastanza positiva e propositiva, e per venire in ufficio ho deciso di indossare gonna rossa a tubino, t-shirt rosa dalle maniche ampie e sandali bianchi tacco 8, un paio di accessori... Senz'altro non sarò perfetta, ma oggi mi vedo bene così, e mi sento bene.
Domani...chissà!

franci e vale ha detto...

Grande Paola!! sono d'accordissimo....rispecchia esattamente quello che penso. Uso i vestiti per come mi sento, per esprimere positività quando sono contenta, o anche seduzione, certo, ma la intendo a 360°, o per aiutarmi a stare meglio se sono giù. Ed è sempre una scelta che viene da dentro, istintiva, come i colori che uso per il trucco.
Per questo però odio fare la valigia: non mi piace pensare prima quello che metterò, perchè non posso sapere adesso cosa avrò voglia di mettere!...così in genere abbondo! buonissima giornata

Chiara Trabella ha detto...

Penso che questo sia il tuo post più bello. Hai detto tutto quello che andava detto. Grazie!

Anonimo ha detto...

E' così vero questo post... E leggerlo mi fa sentire un po' in colpa per tutte le volte che mi vesto come una barbona, magari perché mi aspetta una giornata particolarmente dura e penso solo alla comodità, e poi passo tutto il tempo a sentirmi a disagio e mi dico che non lo farò più. Perché quella sensazione di sentirsi come in una seconda pelle può davvero aiutare a svoltare la giornata!

PaolaFrancy ha detto...

@viviana: beh, mi sembra che tu sia perfetta così, invece! :)
@franci e vale: sai che io non avevo mai pensato a questo aspetto nel fare la valigia? :)
@lanterna: :)
@apinaperniciosa: eh già...sembra una cavolata e invece è importantissimo!

Anonimo ha detto...

Ciao Paola, ti seguo sempre, ma raramente commnento. Oggi invece si', ne ho voglia e vorrei dirti che quello che scrivi lo condivido e parlando di un vestito non parla solo di moda, ma anche di noi stesse. Complimenti, per il blog, gli spunti sempre originali e le Stylish Class (le guardo rapita! Hai un gusto personale che mi piace tantissimo).
Franci

Pellegrina ha detto...

Che post denso di questioni. Attirare lo sguardo sarà poi davvero sedurre? Ho conosciuto seduttrici compulsive e torve in jeans, maglietta e scarpe da ginnastica versione brava ragazza modello ammiratissime dall'altro sesso perché "ovunque vanno hanno un nugolo di maschi intorno". Mi son vestita con mini e scollatura senza pensare a sedurre né uno né centomila e senza mai sentirmi "poco di buono", anzi. La frase della signora sembra un po'uno stratagemma commerciale: poiché vali se seduci (come ben sanno le papi girls), allora vestiti come ti dico io e sarai seducente.
Mi trovo di più nell'idea di vestirmi per star bene, ma anche come modo di esprimermi, in qualche senso di "creare", di trasmettere ciò che sono e come mi sento e quali impulsi mi vengono. Di non soffocare la mia natura e di esplorare le "cose colorate". E'da questo tipo di "épanouissement" bellissima parola francese, che può venire la seduzione vera, secondo me. Vestirsi per sedurre, anche se può giovare farlo in certe circostanze, finisce con l'essere più una costrizione di adeguarsi a un modello o a una convenzione che un'affermazione di sé o del proprio potere. Come sono filosofica oggi. Allora chiudo dicendo che dopo la lettura del tuo post stamattina, che non era decisamente una gran giornata e ero pure stanca morta, ho rimesso i tacchi (plateau in sughero a fiori ricamati, sandali dorati), tubino polvere e un top bianco con filo di pizzo, orecchini Swarowski con sfumatura beige impalpabile, panama avana con fascia leopardata azzurra e borsa arancio. Mi sento già più a posto :-).
P.S.: La responsabilità degli e/orrori è soltanto mia ;-)!

PaolaFrancy ha detto...

@franci: :) grazie!
@pellegrina: vestirsi per "colpire" diventa una schiavitù, è vero. i vestiti devono aiutarci a sentirci libere nel nostro corpo, non ad esserne schiave!
e mi sembra che tu abbia fatto tua questa cosa, a giudicare dalle cose belle che indossi, dai colori, dalle fantasie... :)

Pellegrina ha detto...

Paola, mi hai lasciato senza parole (caso raro, meglio che ne approfitti ;-) )