giovedì 26 maggio 2011

Donne moderne {e la ricerca della felicità}

Stando ai racconti di mia madre, mia nonna Luigina era una gran lavoratrice. Mio nonno Francesco era spesso fermo per il mal di schiena e lei, senza lamentarsi, aveva lavorato a turni in uno "stabilimento" (come dice mia madre) tutta la vita.
Nonostante fosse tollerante verso mio nonno (che spesso era seduto al tavolo mentre lei si occupava di tutto e che era anche stato sorpreso da mia madre bambina a baciare un' amica della nonna) e avesse lo spirito di sacrificio e di immolazione tipico delle donne di una volta, mi sento di poterla definire "moderna" per i suoi tempi.
Quando il parroco del paese le disse che 4 figli non erano abbastanza, lei gli rispose che quello era il numero che lei riusciva a mantenere e che non le interessava se per la Chiesa lei avrebbe dovuto metterne di più al mondo, come gli altri. Il discorso si era chiuso lì.
E quando mio zio la informò della separazione dalla moglie, lei tirò un sospiro di sollievo, essendo interessata al bene della sua famiglia e non a quello che gli altri avrebbero potuto dire di un figlio separato quando ancora le separazioni si contavano sulle dita di una mano.
Viveva comunque in modo semplice, senza pretese e io l' ho vista sempre sorridente.
Si profumava di rosa (e questo era la fragranza che avvolgeva il suo bagno), curava l' orto e aveva un' amica del cuore.

Mia madre può essere sicuramente definita una donna moderna, dalla mentalità aperta, dallo spirito combattivo, anche a difesa dei diritti lavorativi e civili delle donne (e non solo). Mi ha sempre parlato di quanto sia importante l' indipendenza per una donna, che sia ingiusto accettare le cose che non ci stanno bene e che si debba lottare per ciò in cui si crede (mettendomi nelle mani il suo stesso spirito ribelle che la faceva scappare di casa per andare a ballare da adolescente).
Per 38 anni ha amato il suo primo uomo - mio padre - ma quando lui è morto, ha tirato fuori le palle e ha deciso che nella vita fosse giusto pensare di continuare a meritarsi la felicità.

Un giorno, uno stilista con cui lavoravo mi ha fermata e mi ha detto: "tu sei una donna talmente femminile e all' antica che dovresti sempre portare tacchi e chignon".
D' istinto mi sento meno moderna di mia madre e mi definisco una donna all' antica per tante mie piccole abitudini quotidiane e per il mio stile di vita, ma il confine non è così netto. Non sono una donna capace di abbassare la testa e accettare qualsiasi cosa, ho lottato per deviare il mio destino verso quello che io volevo, sono indipendente. E ho persino un blog :D
Però non ho ereditato la costanza di mia madre, che a settantun anni, è ancora una lottatrice. Anzi, in questo momento, sento proprio di non avere più la forza di credere in certe cose. Vorrei avere un carattere remissivo, vorrei avere pazienza. E non vivere sempre con il fiato sospeso tra i sogni, gli ideali, l' indipendenza, il rispetto, la lotta.

Mio padre mi diceva sempre: "Non si deve mai andare a dormire se prima non è stato chiarito qualsiasi malinteso della giornata trascorsa. Perchè la vita è fatta non di grandi ideali, ma di piccoli dialoghi, piccoli accenni, piccole cose".
È per questo che io mi nutro di parole, petali, boschi, pomodori dell' orto, stelle viste da un telescopio, occhi di Francesco, mani del Moschettiere.
Poi, però,(mannaggia a me) alla fine della giornata, è più forte di me: sento il bisogno di scalare la montagna degli ideali.


E comunque oggi porto la coda di cavallo e un paio di ballerine rasoterra.

19 commenti:

Chiara Trabella ha detto...

Ritrovo in tua nonna molti aspetti della mia. Soprattutto, trovo che alcune donne di quella generazione lì avessero un senso pratico (istinto di sopravvivenza?) che poi è venuto a mancare nelle generazioni successive. E che forse riaffiora in me solo adesso.

Anonimo ha detto...

che bel post...quanta poesia!
tua mamma dev'essere proprio una gran persona! e il consiglio di tuo padre sul chiarire sempre i malintesi prima di addormentarsi lo condivido in pieno! ma tu ci riesci sempre?!

baci
Marta

PaolaFrancy ha detto...

@lanterna: vero. noi ci perdiamo nei sogni (almeno io...) @marta: no, non sempre ci riesco...per questo dico che devo cominciare a non credere in certe cose...

minerva ha detto...

Ciao!
le nonne son sempre le nonne, sia quando sei bambina sia quando sei adulta.
io ad entrambe devo talmente tanto che dovrei scriverci un post... anzi prima o poi lo farò, se non presto, entro pochi giorni.
Non avevo capito Francesco (tuo figlio) avesse ereditato il nome del nonno... Sono stordita io oppure è un caso?
baci
minerva

PaolaFrancy ha detto...

@minerva: il nome di francesco è stato scelto per mio nonno e per tante altre coincidenze per cui questo nome rientra nella mia vita. :)

erounabravamamma ha detto...

che bellissimo post sognante! e che bei ritratti delle donne di casa tua. non smettere di scalare la tua montagna di ideali...

Gemma ha detto...

che bellissimo post.mi sembra un po' uno di quei film alla Almodovar o di ozpetech :-) non so perchè ma mentre leggevo mi sono venuti in mente i loro film

Lalaura ha detto...

io voglio diventare ubna donna all'antica fuori e alla moderna (:D) dentro.

davvero, non scherzo.
quando alla radio hai parlato delle signore che negli anni 50 andavano in spiaggia col proprio signore... ecco così. mi hai incantata.
ma io sono fortunata perché ho un'amica che mi aiuterà.
però ogni tanto i calzini a righe li metto eh.

tivibbi.
anzi, lovvoti, come dicono i giovani.

PaolaFrancy ha detto...

@erounabravamamma: dovrei, invece......
@waiting: beh, mi metti in imbarazzo!!! :)
@lalaura: che scema che sei (te l' ho per caso già detto? :D)

Unknown ha detto...

Tu con le ballerine? Foto!

Sonia Luna ha detto...

Come mi manca la nonna Luigina, cosi' piccola che avevi paura di romperla abbracciandola! Quante ore passate seduta al tavolo di fronte al nonno, lui facendo parole crociate ed io disegnando, mentre la nonna creava meraviglie con l'ucinetto e chiacchierava con la Pola e la Maria piccolina. Sembrava fragile ma era una donna forte, straboccante di amore per la sua famiglia. Mi piacerebbe sedermi con tua mamma e farmi raccontare i suoi ricordi (soprattutto dopo questa notizia bomba sull'indiscrezione del nonno ... chi lo avrebbe mai detto!).

PaolaFrancy ha detto...

@bis: non l' avrai maiiii!!! :D
@sonia: allora vieni presto a trovarci, dai!

Sara Salvarani ha detto...

Tu sei tutto ciò che vuoi.
NOn sei uno schema, nons ei un'etichetta.
Sei Paola e basta, sei tacchi a spillo e ballerine, coda e chima fluente, piccoli dialoghi e ideali.
Sei una meraviglia per questo.

VmnP - Design per Bambini ha detto...

Io oggi poero le crock ed i capelli sciolti e scarmigliati....che donna sarei quindi? Ho cambiato idea, non lo voglio più sapere!!!

Anonimo ha detto...

un bambino in un film diceva:"mai andare a letto col cuore arrabbiato".... mia nonna non l'ho mai conosciuta, è morta prima che io nascessi. prima che nascesse mia madre. ma abito in un paesino piccolo di campagna e ne ho sentite di storie su di lei! determinata e istintiva, senza alcun freno. i suoi 9 figli + 3 adottivi mi dicono sempre che sono identica a lei, sia fisicamente, sia caratterialmente che di cuore. e quando i vecchi del mio paese che non mi conoscono mi guardano e mi dicono "tu sei una Vugarda!!!!! (cognome di mia nonna)" mi riempio di orgoglio.... grazie per questo post che mi ha commosso...
p.s mi chiamo Margherita:-)

Mamma Cattiva ha detto...

A casa mia invece si andava a letto senza chiarire nulla e ci si svegliava come nulla fosse. Si ricominciava daccapo credendo stupidamente nell'oblio. Io sono sempre stata la "comunista" di casa, pensa te...
Poi arriva il giorno in cui qualcuno ti fa capire che non puoi dormirci sopra e devi essere responsabile di quello che fai o dici. Che uno lo voglia o meno deve capirlo.

FrancescaBo ha detto...

"Vorrei avere un carattere remissivo, vorrei avere pazienza."
Questa frase mi ha colpito, lo penso spesso anch'io. Vorrei essere una donna più "semplice" con meno confilitti mentali e con meno fuoco nell'anima. La mia vita sarebbe di certo più facile, forse meno sofferta. Di certo non avrei un blog ma forse saprei chiedere scusa anche quando non ho colpe, solo per amore della pace...

donnette fever ha detto...

Che donne...sono rimasta senza parole...

Snezana ha detto...

Carissima,mi sono mancati i tuoi post,le storie e racconti,sono contenta di essere tornata di leggerti di nuovo!A presto!:)